Ora Twitter mostra anche i tweet delle persone che non segui

La modifica riguarda tutti e serve per scoprire nuove cose, dice la società, tra quelle che hanno interessato le persone che si seguono

Dopo avere condotto una serie di test su un numero limitato di suoi iscritti nei mesi scorsi, Twitter ha reso ufficiale una nuova funzione che serve per mostrare nelle timeline non solo i tweet o i retweet delle persone che si seguono, ma anche attività rilevanti da parte di altri profili cui non si è iscritti. Per Twitter è la seconda recente e importante modifica al modo in cui funziona la propria timeline, dopo l’introduzione con grande evidenza dei tweet sponsorizzati, a oggi la principale fonte di ricavo del social network.

Sul blog di Twitter un post di Trevor O’Brien ha presentato la novità e spiegato che le modifiche apportate alla timeline saranno utili per scoprire nuovi contenuti di utenti diversi da quelli che si è deciso di seguire. Naturalmente il sistema non mostra tweet a caso di sconosciuti, ma solo una ristretta selezione basata su una serie di parametri: per esempio la popolarità del tweet, cioè il numero di retweet o preferiti ricevuti dalle persone che già si seguono.

Oltre al post sul blog, Twitter ha aggiornato la pagina del suo Centro assistenza dedicata a ciò che si vede nella propria timeline per spiegare meglio la novità:

Quando identifichiamo un tweet, un account da seguire o un altro contenuto, come popolare o rilevante, potremmo decidere di aggiungerlo alla tua timeline. Ciò significa che qualche volta vedrai un tweet di un account che non segui. Selezioniamo ogni tweet valutando una serie di elementi, compresa la sua popolarità e come hanno interagito con quel contenuto le persone che segui. Il nostro obiettivo è rendere la timeline ancora più rilevante e interessante.

Fino a ora poteva accadere di vedere un tweet di una persona che non si segue solo se questo veniva retwittato, quindi ricondiviso, da un iscritto di cui si è invece follower.

Negli ultimi mesi molti utenti avevano segnalato di avere notato nelle loro timeline la presenza di tweet pubblicati da persone che non seguivano, cosa che aveva fatto immaginare che Twitter stesse provando la nuova funzione. La società del resto sperimenta di continuo nuove funzionalità con gruppi ristretti di suoi iscritti, scartando via via le idee che funzionano meno o che si rivelano problematiche dal lato tecnico.

L’inclusione di tweet di persone che non si seguono aveva portato nelle settimane scorse a diverse critiche nei confronti di Twitter, accusato di volere snaturare le sue timeline passando dal classico sistema in cui tutti i tweet delle persone che si seguono sono mostrati in ordine cronologico, senza esclusioni, a uno più simile al modello realizzato da Facebook, nel quale un algoritmo provvede a mettere in evidenza alcuni contenuti a scapito di altri (spesso con risultati poco soddisfacenti).

Quelli di Twitter, almeno per ora, non sembrano però essere interessati a modificare radicalmente il funzionamento della timeline. I tweet e i retweet delle persone che si seguono continuano a essere preponderanti, e solo in qualche occasione a questi si aggiungono i contenuti pubblicati da altri account che non si seguono. Ogni tweet di questo tipo porta con sé una chiara indicazione per capire come sia finito nella propria timeline, con icone e testi che lo identificano come un tweet molto popolare o con il quale hanno interagito persone che si seguono.

Con la nuova funzione Twitter confida non solo di mostrare più contenuti a chi aggiorna compulsivamente la sua timeline per vedere nuovi tweet, ma anche di rendere più facile la vita ai nuovi iscritti alla ricerca di altre persone da seguire. Rispetto a Facebook, Twitter ha meccanismi meno intuitivi per gestire la propria rete di contatti sul social network e questo talvolta disincentiva il suo utilizzo. Molte persone che si iscrivono smettono di usarlo dopo pochi giorni perché faticano a comprenderne il funzionamento: Twitter quindi cerca sempre soluzioni per rendere più semplice e immediato il suo utilizzo, barcamenandosi tra le esigenze degli utenti più esperti (che si lamentano spesso dei cambiamenti) e di quelli alle prime armi.