Il Senato ha approvato il Jobs Act

Il governo ha ottenuto la fiducia con 165 voti favorevoli, 111 contrari e due astenuti: ora il testo passa alla Camera

Il Senato ha approvato con 165 voti favorevoli, 111 contrari e due astenuti la “legge delega sul lavoro”, il progetto di legge che riguarda le norme sui temi del lavoro ed è stato chiamato “Jobs Act”. Il testo su cui è stato chiesta la fiducia (che è stata anche la ventunesima chiesta da Renzi, escluse le prime due sul programma) non è quello approvato lo scorso 18 settembre in commissione Lavoro del Senato (relatore Maurizio Sacconi, Ncd), ma un nuovo testo modificato con un maxi-emendamento del governo. Il senatore del partito democratico Walter Tocci ha votato la fiducia ma detto che chiederà le dimissioni dal Senato, che dovranno essere approvate dall’aula. La votazione, a chiamata nominale, era stata fissata per le 21, ma è iniziata a mezzanotte dopo oltre due ore di dibattito e le dichiarazioni di voto, a causa dell’ostruzionismo dell’opposizione e di numerose sospensioni. Ora la legge dovrà essere approvata anche alla Camera.

La giornata in Senato è stata infatti molto difficile e tesa e la seduta è stata interrotta più volte a partire dalla mattina, a causa delle proteste dell’opposizione, in particolare del Movimento Cinque Stelle, mentre il ministro del Lavoro Giuliano Poletti interveniva in aula per spiegare il nuovo testo del governo sulla riforma. Il capogruppo dei senatori M5S Vito Petroncelli è stato espulso per aver agitato un foglio bianco (alludendo alla “delega in bianco” che il governo intende farsi dare dalla camera alta con un voto di fiducia), altri deputati del M5S hanno agitato cartelli e mostrato monetine al ministro. I lavori sono stati sospesi di nuovo per permettere alla commissione Bilancio di valutare l’emendamento, e poi ancora in serata, durante la votazione delle richieste di modificare il calendario dei lavori e concedere più tempo alla discussione e alla votazione: i senatori della Lega e del M5S hanno occupato i banchi del governo e lanciato fogli bianchi contro il presidente Pietro Grasso. Il capogruppo della Lega Nord Gian Marco Centinaio gli ha lanciato addosso il regolamento del Senato.

Foto: LaPresse/Fabio Cimaglia