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  • Mercoledì 24 settembre 2014

Luigi De Magistris è stato condannato

Un anno e tre mesi e interdizione dai pubblici uffici per un anno, con la condizionale: c'entra l'inchiesta “Why Not”, quando il sindaco di Napoli faceva il pm

Foto Marco Cantile/LaPresse
24/07-2014 Napoli - Italia
cronaca
Dibattito incontro "In ricordo di Ciro Esposito" presso l'auditorium di Scampia. Tra gli altri, intervengono il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, il direttore del Corriere del Mezzogiorno Polito. Presenti i genitori di Ciro Esposito. 
Nella foto: il direttore Polito
Foto Marco Cantile/LaPresse 24/07-2014 Napoli - Italia cronaca Dibattito incontro "In ricordo di Ciro Esposito" presso l'auditorium di Scampia. Tra gli altri, intervengono il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, il direttore del Corriere del Mezzogiorno Polito. Presenti i genitori di Ciro Esposito. Nella foto: il direttore Polito

Mercoledì 24 settembre il Tribunale di Roma ha condannato il sindaco di Napoli Luigi De Magistris e il consulente informatico Gioacchino Genchi a un anno e tre mesi di reclusione, per abuso d’ufficio nell’ambito dell’inchiesta “Why Not”. De Magistris, che al tempo dell’inchiesta era pubblico ministero, era accusato di aver ottenuto illegittimamente i tabulati telefonici di alcuni parlamentari, senza averne l’autorizzazione: per lui e per Genchi è stata anche decisa l’interdizione dai pubblici uffici per un anno, con la condizionale.

NAPOLI — Il sindaco di Napoli Luigi De Magistris è stato condannato, a Roma, ad un anno e tre mesi di reclusione a conclusione del processo sull’acquisizione di utenze telefoniche di alcuni parlamentari relative al periodo in cui era pm a Catanzaro. Stessa condanna per il consulente informatico Gioacchino Genchi.

I PM: ASSOLUZIONE – Nei confronti di De Magistris, nel maggio scorso, i pubblici ministeri avevano chiesto l’assoluzione. Per Genchi, invece, era stata sollecitata la condanna ad un anno e 6 mesi. La sentenza del giudice monocratico di Roma, attribuisce invece la responsabilità penale a entrambi gli imputati.

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Foto: Marco Cantile/LaPresse