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  • Martedì 23 settembre 2014

La Norvegia vuole trasferire detenuti nei Paesi Bassi

I due paesi stanno valutando una soluzione provvisoria per affrontare il sovraffollamento delle carceri da una parte e la sovrabbondanza di spazi dall'altra

Nelle scorse settimane, per tentare di trovare una soluzione al problema del sovraffollamento delle sue carceri, il ministero della Giustizia della Norvegia ha presentato un piano per il trasferimento di alcune centinaia di detenuti norvegesi in carceri olandesi – il tutto dopo aver ricevuto la disponibilità da parte dei Paesi Bassi, dove invece ci sono più guardie e dipendenti dei penitenziari che detenuti.

Attualmente in Norvegia ci sono circa 1.300 condannati a una pena detentiva per reati di vario genere per i quali non ci sono posti letto nelle carceri che dovrebbero ospitarli. «Sono stati condannati in tribunale ma non abbiamo posti in carcere, quindi sono in attesa e continuano a vivere nelle loro case e a camminare per le strade, ed è una cosa molto difficile per noi da accettare», ha detto Vidar Brein-Karlsen, un segretario di stato del ministero della Giustizia.

I detenuti trasferiti nei Paesi Bassi sarebbero sorvegliati da guardie norvegesi, ha detto Vidar Brein-Karlsen, che ha anche risposto a chi ritiene che sarebbe molto più complicato per i norvegesi andare a visitare i propri familiari detenuti nei Paesi Bassi. «La Norvegia è un paese molto grande, e qualche volta capita che persone condannate nel sud vengano poi incarcerate nel nord. La distanza da Oslo ai Paesi Bassi è inferiore». Il piano proposto dal ministero della Giustizia deve ancora essere votato dal parlamento norvegese; in caso di approvazione, i trasferimenti potrebbero cominciare all’inizio del 2015. Il trasferimento fa parte di un grande investimento della Norvegia, di circa 537 milioni di euro, per il rinnovo e il miglioramento delle strutture carcerarie.

Tra i detenuti interessati da questa iniziativa – quelli con pene uguali o superiori ai due anni di carcere – ci sono persone condannate per aggressione e violenza sessuale, mentre i prigionieri ritenuti ad alto rischio – come Anders Behring Breivik, che nel 2011 uccise 77 persone nelle stragi di Oslo e Utøya – resterebbero invece in carceri norvegesi. Anche i Paesi Bassi – che già ospitano 550 detenuti belgi, secondo un piano del 2009 simile a questo della Norvegia – trarrebbero benefici da questa iniziativa.

«In Norvegia hanno un problema di capienza con le carceri, e noi, ora come ora, di sovrabbondanza di spazi», ha detto il ministro della Giustizia dei Paesi Bassi, Fred Teeven, specificando che questo piano permetterebbe di salvare 700 posti di lavoro. La popolazione carceraria nei Paesi Bassi era di poco più di 11 mila detenuti alla fine del 2012, ed è diminuita progressivamente fin dal 2008: 19 strutture carcerarie rischiano per questo di essere chiuse. Per ospitare i detenuti belgi – che si trovano in un carcere vicino al confine con il Belgio – i Paesi Bassi ricevono circa 40 milioni di euro all’anno.

Il sovraffollamento delle carceri in Norvegia, secondo gran parte dei commentatori, è in parte dovuto alla necessità di maggior tempo per costruire carceri migliori e più spaziose. Gli investimenti norvegesi recenti per l’ammodernamento delle strutture penitenziarie – “le più umane al mondo”, secondo TIME – hanno portato la Norvegia ad avere uno dei tassi di recidività più bassi al mondo, come spiegato in un articolo su Businessweek.

AP Photo/Vadim Ghirda