Le ultime dal sindaco di Livorno

Concita De Gregorio ha intervistato Filippo Nogarin del M5S, quello che ha schiantato il PD nella città del PD

Foto Federico Bernini/LaPresse
14-06-2014, Livorno

Il Dalai Lama in visita a Livorno incontra molti fedeli e il nuovo sindaco grillino della città, Filippo Nogarin.
Il sindaco in occasione di una giornata di incontro pubblico ha consegnato al Dalai Lama le chiavi della città.
in foto: Filippo Nogarin
Foto Federico Bernini/LaPresse 14-06-2014, Livorno Il Dalai Lama in visita a Livorno incontra molti fedeli e il nuovo sindaco grillino della città, Filippo Nogarin. Il sindaco in occasione di una giornata di incontro pubblico ha consegnato al Dalai Lama le chiavi della città. in foto: Filippo Nogarin

Su Repubblica di giovedì, Concita De Gregorio ha raccontato il suo incontro con Filippo Nogarin, nel giorno in cui compiva 44 anni. Nogarin è del Movimento 5 Stelle e, dallo scorso giugno, è sindaco di una città che non aveva mai avuto un sindaco che non fosse di sinistra (il M5S ha vinto anche grazie alla crisi del PD cittadino e al sostegno ufficiale della Lega Nord e di Fratelli d’Italia-AN). Nogarin ha raccontato la sua storia personale, i suoi progetti per la città e le difficoltà politiche degli ultimi mesi.

Sono passati tre mesi da quando il Movimento 5 Stelle ha vinto con il 19 per cento dei voti (al primo turno) il 60 per cento dei seggi in consiglio. Gli eterni onnipotenti del Pd locale dissolti, dimissionari, spariti. Il partito nato qui con Gramsci è morto 93 anni dopo con Yuri de Filicaia, 700 preferenze in una città di 170 mila abitanti, segretario oggi commissariato da una troika arrivata dal Pd fiorentino “ma i fiorentini annegano a riva, cosa vuoi che ci possano insegnare a noi di Livorno”, si sente dire alle assemblee. L’orgoglio labronico, quello è intatto. Semmai cresce, passato lo choc.

Nogarin arriva al bar Dolly di Piazza Grande in bicicletta con zainetto tecnico in spalla. Prima di annunciare la rivoluzione imminente – via tutti i vertici delle partecipate, basta col monopolio dei soliti noti al porto, azzerate le rendite di posizione nelle case popolari, centro pedonale, sponsor privati a finanziare i progetti, basta persino con la rivalità fra Livorno e Pisa “perché noi abbiamo il porto e Pisa l’aeroporto, se la smettiamo coi campanilismi facciamo fuori Firenze” – con una certa riluttanza dice due cose di sé. Famiglia semplicissima, esordisce. I nonni arrivarono dal Veneto a far da casieri ai Della Gherardesca a Caletta di Castiglioncello. Il padre ha lavorato tutta la vita sulle piattaforme petrolifere, per lunghi periodi fuori casa. Il bambino Filippo nasce all’ospedale di Livorno, è bravo a scuola fin da piccolo specie in “logica e matematica”. Grandi sacrifici per farlo studiare, si laurea – nel frattempo lavorando – in ingegneria aerospaziale all’università di Pisa con una tesi su un generatore eolico. Va a vela sui Contender. Quando ha vent’anni nasce sua sorella Ginevra, oggi 23. Rifiuta un lavoro all’Enel e sceglie la libera professione, “faccio il consulente per ogni tipo di azienda, mi sono dedicato anche ai polli, ho cambiato i flussi d’aria in un allevamento”

(leggi per intero su Repubblica)