Il nuovo record di Kickstarter

È il progetto di un frigo, che ha raccolto 13 milioni di dollari: ma la vera notizia è proprio Kickstarter, e quello che ha messo in moto

di Caitlin Dewey - The Washington Post

Un frigo portatile chiamato “Coolest”è diventato venerdì sera il progetto di maggior successo nei cinque anni di vita del sito di crowdfunding Kickstarter, il più noto tra quelli permettono di raccogliere fondi per i progetti presentati dai suoi utenti. Il frigo è una creazione di Ryan Grepper, 39 anni, che dopo questo successo ha raccontato di avere prima fallito con molte altre invenzioni che non avevano convinto a sufficienza. Prima c’era stata la “shotapult”, una catapulta per lanciare dei bicchierini di superalcolici (gli shot) ideata per aggirare le leggi contro il consumo di alcol in pubblico sul lungomare di San Diego («Mi è valsa un invito alla Playboy Mansion» ha detto Grepper, «io quindi la considero un successo»). Poi c’era stato l’”EZ-Mark”, un apparecchio per appendere fotografie per il quale Grepper non è mai riuscito a trovare un compratore. («Penso ancora che sia una buona idea ma il mercato ha sentenziato»).

Solo lo scorso autunno è arrivato il “Coolest”, che inizialmente Grepper aveva presentato su Kickstarter con l’obiettivo di raccogliere 125mila dollari in finanziamenti. Kickstarter, il primo e più famoso dei siti di crowdfunding, mette gente come Grepper, artisti, inventori, creativi, nelle condizioni di chiedere investimenti diretti ai loro potenziali sostenitori. Nonostante la convinzione di Grepper che il Coolest, con il frullatore per cocktail, l’altoparlante integrato e il caricabatterie USB, fosse un’ottima idea, il progetto arrivò alla scadenza di raccolta fondi con solo 100mila dollari. Per le regole di Kickstarter se la soglia stabilita non viene raggiunta, l’inventore deve rinunciare a tutti i soldi raccolti o promessi, e Grepper quindi non ottenne nulla. Tuttavia non si rassegnò, tornò nella sua officina determinato a migliorare la sua presentazione con un prototipo ancora più brillante e ricco di gadget.
Otto mesi dopo, una versione migliorata del Coolest ha raccolto 13 milioni di dollari in finanziamenti, promessi da oltre 62mila persone.

«Non è stato sempre così entusiasmante» ha spiegato Grepper al telefono da Portland, dove vive con sua moglie e i suoi due bambini. «Ci sono stati molti molti fallimenti prima di questa invenzione. Uno dei miei maestri di vita una volta mi ha detto che se non sai reggere delusioni e rifiuti devi mettere via i tuoi attrezzi e cercare una nuova carriera»
La parola “carriera” è un modo strano per descrivere quello che fa Grepper: è più un imprenditore seriale che un uomo in carriera nel senso tradizionale dell’espressione. Infatti, se da una parte il suo successo è un’ottima pubblicità per la perseveranza, dall’altra è anche il segno dell’arrivo dell’economia “fai da te”, quella che inizia con gli investimenti diretti dei consumatori e viene portata a compimento nei soggiorni di casa, nei bar, negli spazi di co-working. Come dice Grepper, «ovunque ci sia un po’ di caffeina e il WiFi».

Grepper non immaginava come sarebbero andate le cose quando 14 anni fa lasciò il suo lavoro full time come rappresentante di prodotti farmaceutici per mettersi in proprio. Erano passati solo due anni dalla fine del college e, già annoiato con la routine lavorativa, Grepper si trasferì da Tucson a San Diego e trovò un lavoro part time in un grande centro commerciale. Nel tempo libero saldava recinzioni di metallo per uno strana varietà di clienti e lavorava su possibili soluzioni ai piccoli problemi della vita: una ciotola per il cane che si ripiegava fino a occupare lo spazio di una carta di credito, oppure una bilancia per bagagli utile ad evitare le maggiorazioni delle compagnie aeree.

Mentre Grepper affinava le sue capacità da inventore, c’era un’altra cosa nuova che avrebbe cambiato il mondo delle invenzioni: Kickstarter e la sua promessa di “cambiare il modo in cui milioni di persone si relazionano all’arte” aprì a Brooklyn nel 2009, finanziando oltre 10mila progetti nei suoi primi due anni di vita. Gli spazi di co-working, con la loro enfasi sullo spirito imprenditoriale e la creatività condivisa, cominciarono a spuntare ovunque da San Francisco a Wichita. Nell’ultimo anno soltanto, compagnie come MakerBot e 3D Systems hanno introdotto stampanti 3D di consumo e con loro la promessa di realizzare prototipi e modelli più facilmente, in casa propria. «Siamo al picco dell’economia creativa» dice Grepper. «Ci sono così tante cose che permettono alle persone di trasformare le loro idee in prodotti fisici. Cose che 5 anni fa nemmeno esistevano».

Naturalmente non è una coincidenza che il picco dell’economia creativa abbia coinciso con un momento di stagnazione dell’economia reale. Da quando Kickstarter è stato fondato nell’aprile del 2009 – nel momento peggiore della crisi finanziaria – economisti, politici e imprenditori hanno tutti parlato del modello del crowdfunding come di un’alternativa alle strutture tradizionali che hanno vacillato durante la crisi: banche, investitori, venture capital.

Per gli imprenditori e artisti che hanno visto i fondi a loro disposizione scomparire negli ultimi anni, Kickstarter è una cosa piuttosto seria, che lo diventa di più ogni giorno: ha finanziato più e più ambiziosi progetti ogni anno, nel 2013 i donatori hanno offerto una media di 1,3 milioni di dollari al giorno e nel secondo trimestre del 2014 Kickstarter ha finanziato una media di 3 progetti ogni ora, inclusi 12 progetti che hanno raggiunto o superato il milione di dollari di finanziamenti. Fino all’arrivo del “Coolest” il record era dello “smartwatch per persone normali” Peeble, che aveva raccolto 10,2 milioni di dollari.

Il sito si è poi evoluto diventando così ricco di ricavi e importante per le startup che predire quali progetti avranno o meno successo è diventato argomento di studi accademici. Lo scorso gennaio, ricercatori dell’università Georgia Tech hanno concluso che il linguaggio delle campagne su Kickstarter, compresi quanto autorevole e accessibile suona il progetto e il tipo di ricompensa che viene promessa ai sostenitori, spiegava quasi il 60% del successo finale del progetto. Nello stesso tempo, alla University of North Carolina, un gruppo di ricercatori ha stabilito che il successo di progetti che diventano virali ha meno a che fare con il prodotto in sé che con il comportamento di massa e l’eccitazione diffusa che riesce a trasformare espressioni della cultura popolare in fenomeni.

«È molto simile a quello che si vede a proposito dei film o in altri ambiti», ha detto Venkat Kuppuswamy, professore associato di imprenditoria e strategia alla UNC. « Le persone vanno a vedere un blockbuster non perché è il miglior film in circolazione, ma perché vogliono condividere un’esperienza sociale. Vogliono poterne parlare con gli amici».

Questo, purtroppo per Grepper, significa che il record del Coolest non resisterà molto a lungo. Ma con solo 5 mesi prima che il primo frigo portatile sia spedito, le preoccupazioni di Grepper sono altre: deve mettersi su un aereo per volare in Ohio a incontrare il suo nuovo team di designer industriali e passare ore al telefono per trovare il giusto fornitore di ogni singolo componente. «È una deadline molto aggressiva, c’è una scadenza di produzione ogni singolo giorno» ammette Grepper con un sospiro.

@The Washington Post 2014