La prima adozione di una coppia omosessuale in Italia

La compagna della madre naturale di una bambina è stata riconosciuta come seconda genitrice dal Tribunale dei Minorenni di Roma

A pupil holds the hand of her mother in the courtyard of Jean Mermoz school on September 4, 2012 prior enter in his classroom for an early start of the new school year in Marseille, southern France. AFP PHOTO / ANNE-CHRISTINE POUJOULAT (Photo credit should read ANNE-CHRISTINE POUJOULAT/AFP/GettyImages)
A pupil holds the hand of her mother in the courtyard of Jean Mermoz school on September 4, 2012 prior enter in his classroom for an early start of the new school year in Marseille, southern France. AFP PHOTO / ANNE-CHRISTINE POUJOULAT (Photo credit should read ANNE-CHRISTINE POUJOULAT/AFP/GettyImages)

Aggiornamento del 23 dicembre 2015: La Corte d’Appello di Roma ha confermato oggi la sentenza del Tribunale dei Minorenni di Roma del 29 agosto 2014 che aveva riconosciuto l’adozione di una bambina di cinque anni da parte della compagna della sua madre naturale.

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Il Tribunale dei Minorenni di Roma ha riconosciuto l’adozione di una bambina di cinque anni da parte della compagna della sua madre naturale. L’avvocato della coppia, Maria Antonia Pili, ha diffuso la notizia della decisione venerdì 29 agosto. È il primo caso in Italia di adozione di un figlio da parte di una coppia omosessuale, ottenuta attraverso la stepchild adoptionuna pratica per la quale il partner del genitore naturale o adottivo diventa legalmente responsabile del bambino nel caso l’altro genitore rinunci alle sue prerogative. In altri paesi europei è prevista sia per le coppie eterosessuali sia per quelle omosessuali. La coppia di donne in questione ha una relazione da circa undici anni e cinque anni fa si era recata in Spagna per prendere parte a un programma di fecondazione eterologa (che cioè avviene grazie alla presenza di un donatore esterno). Dopo la nascita della bambina, come riporta la Stampa, la coppia si è sposata ed è tornata a vivere a Roma. Da allora, la bambina ha sempre vissuto con la coppia.

Scrive ancora la Stampa che la decisione del giudice è arrivata alla fine di un «lungo iter» del processo di adozione, durante il quale la coppia è stata esaminata dai servizi sociali. Il Corriere della Sera riporta che il ricorso è stato accolto «sulla base dell’articolo 44 della legge sull’adozione del 4 maggio 1983, n. 184, come modificata dalla legge 149 del 2001», che regola i casi particolari di adozione e che secondo Pili «non contiene alcuna discriminazione fra coppie conviventi eterosessuali o omosessuali». Pili ha aggiunto che la decisione del giudice è avvenuta sulla base del «supremo interesse del minore».

In Italia la legge non prevede la possibilità di adottare dei figli da parte di una coppia omosessuale, al contrario di molti paesi europei come Francia, Regno Unito e Spagna: e dopo la notizia di ieri ci sono state diverse dichiarazioni di politici che l’hanno proposta e chiesta. La stepchild adoption è prevista invece in Germania, Finlandia, Austria e Slovenia.

foto: ANNE-CHRISTINE POUJOULAT/AFP/GettyImages