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  • Venerdì 22 agosto 2014

Breve storia dell’Integratron

Un edificio circolare costruito in California grazie a un presunto progetto alieno è diventato meta di musicisti in cerca di un'ottima acustica (e gente stramba)

La mattina presto del 24 agosto 1953, come raccontò in seguito, George Van Tassel fu svegliato da un alieno. Aveva sembianze umanoidi, indossava una tuta grigia e si rivolse a lui «in un perfetto inglese», come Van Tassel ricordò anni dopo durante un’intervista. L’alieno gli disse di chiamarsi Solganda, di avere circa 700 anni e provenire da Venere. Gli disse anche di essere il capitano di un’astronave esploratrice parcheggiata vicino lì vicino, a Landers, in California. Dopo averlo invitato a salire a bordo dell’astronave, gli rivelò che l’utilizzo dei metalli da parte degli umani per la costruzione di edifici stava interferendo con le frequenze radio e stava disturbando «il flusso di pensieri interplanetario». Ancora secondo Van Tassel, Solganda gli consegnò le istruzioni per costruire una struttura che al proprio interno avrebbe sospeso la legge di gravità, esteso la durata della vita umana e agevolato i viaggi nel tempo. Solganda se ne andò e Van Tassel non lo rivide mai più.

All’epoca del presunto incontro Van Tassel aveva 43 anni e si era trasferito a Landers con la sua famiglia sei anni prima. Il paese si trova all’interno del deserto Mojave, che è grande circa 124mila chilometri quadrati, e 65 chilometri a nord di Palm Springs. Van Tassel aveva preso in gestione un piccolo aeroporto. In precedenza aveva lavorato come ingegnere aeronautico per alcune società americane, prima di decidere di trasferirsi a causa della vicinanza del paese alla Giant Rock: un grosso macigno sacro ai nativi americani all’ombra del quale meditava per diverse ore al giorno.

Cinque chilometri a sud della Giant Rock, si trova oggi l’edificio che Van Tassel costruì con le istruzioni dategli da Solganda, nel corso di circa vent’anni. Van Tassel realizzò l’edificio quasi interamente in legno di abete – regalatogli secondo la leggenda da uno dei suoi ex capi – e finanziando la sua costruzione con svariate donazioni. Lo chiamò “Integratron” e spiegò che era «un generatore elettrostatico ad alto voltaggio che avrebbe rifornito un gran numero di frequenze al fine di ricaricare la struttura cellulare». In pratica, secondo lui avrebbe permesso alle persone di ringiovanire.

L’edificio fu costruito a forma di cupola, e pitturato di bianco: era alto circa 11 metri e aveva un diametro di quasi 17 metri. Sulle pareti della struttura furono costruite 16 finestre rettangolari. All’interno una struttura in legno formava una specie di cupola, mentre il pavimento era quasi lucido. Fuori, attorno, non c’era praticamente nulla.

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Van Tassel, che nel frattempo era diventato “esperto” di avvistamenti alieni e dischi volanti, morì nel 1978 a poche settimane dall’inaugurazione ufficiale dell’edificio, lasciandolo incompleto. Il sito della struttura riporta che «i macchinari di George Van Tassel, i suoi appunti e i suoi schemi scomparvero poco dopo la sua morte, e non sono ancora stati ritrovati. La cartella che l’FBI ha messo insieme su di lui è ancora top secret». A causa dei debiti, la sua seconda moglie fu costretta nel 1986 a vendere la struttura per 50mila dollari.

L’Integratron fu quindi acquistato da Emile Canning e Diana Cushing, che lo aprirono al pubblico e piantarono alberi attorno alla struttura, che divenne una specie di meta per appassionati di avvistamenti UFO e sessioni meditative. A partire dal 1987, come racconta un lungo articolo del New York Times, cominciarono a frequentare il posto anche le tre sorelle Joanne, Patty e Nancy Karl: «cominciarono ad andare a Landers nei weekend, dormendo nelle loro auto in affitto e passando interi giorni all’interno della struttura in sessioni di immersione nella musica». Nel 2000, quando Canning e Cushing misero in vendita la struttura, le sorelle Karl decisero di fare un’offerta e riuscirono a comprarlo.

Oggi l’Integratron è diventato una specie di centro benessere, sebbene piuttosto particolare. Joanne Patty spiega che «è l’edificio più incredibile che io abbia mai visto: nessuno viene qui e poi scrolla le spalle dicendo “beh, non era niente di che”». Racconta Jody Rosen sul New York Times che «per una cifra dai 20 agli 80 dollari (cioè circa 15 e 60 euro), i visitatori possono sperimentare il cosiddetto “bagno di suoni”: mentre sono sdraiati su alcuni materassi, le sorelle percuotono delle specie di ciotole in quarzo producendo suoni che fluttuano all’interno della cupola. Il risultato, come promette il sito dell’Integratron, è una “guarigione sonora”: “onde di pace, livello di attenzione potenziato e rilassamento del corpo e della mente”». Spiega Rosen:

Mentre sei sdraiato all’interno di quella cupola di legno, non sembra che tu stia ascoltando della musica, ma piuttosto che tu vi sia proprio dentro: come se fossi all’interno di uno strumento musicale, nella pancia cava di un immenso violoncello. Esteticamente parlando, è effettivamente un’esperienza extraterrestre: un’esperienza di incontro con un suono purissimo, una cosa molto poco comune.

Al di là delle bislacche teorie di Van Tassel, sembra effettivamente che l’Integratron abbia un’eccellente acustica, perché la forma e i materiali con cui è stato costruito agiscono da amplificatori naturali per il suono. BBC racconta che quest’anno la rock band canadese Arcade Fire ha utilizzato la struttura per riposarsi e suonare privatamente dopo il festival di Coachella, che si tiene a circa un centinaio di chilometri di distanza dall’Integratron. Recentemente hanno utilizzato l’Integratron anche gli Arctic Monkeys, Josh Homme – il cantante e chitarrista dei Queens of the Stone Age – e Robert Plant, l’ex cantante dei Led Zeppelin. Joanne Karl ha detto che «non siamo propriamente uno studio di registrazione, ma molti musicisti hanno registrato qui dei concerti acustici».

Non è chiaro che tipo di gente frequenti oggi l’Integratron, musicisti a parte: spiega Joanne Karl che farsi questa domanda «è come chiedersi chi sia la persona più normale all’interno di quel bar in Guerre Stellari». Racconta Rosen che «qualsiasi giorno, una notevole sfilata di vari personaggi può attraversare la porta dell’Integratron: fanatiche del benessere col tacco alto, cenciosi praticanti di yoga, uno sciamano peruviano, una rock band inglese, un coro femminile, un ragazzo dal cuore spezzato in cerca di sollievo spirituale».

foto: utente Flickr Eric Alix Rogers