Carlo Sibilia (M5S) sull’Iraq: «Fossimo stati al governo noi, non si sarebbe arrivati a questo punto»

Carlo Sibilia – il deputato del M5S noto soprattutto per aver scritto che lo sbarco dell’uomo sulla Luna fu «una farsa», che vorrebbe legalizzare i matrimoni di gruppo e matrimoni tra uomini e «specie diverse», che ogni anno cerca di infilarsi nelle riunioni del famigerato gruppo Bilderberg – è stato intervistato da Repubblica riguardo la situazione in Iraq: in particolare sull’eventualità di inviare armi ai curdi perché possano proteggersi dagli attacchi dello Stato Islamico, l’organizzazione estremista dai metodi particolarmente brutali che ha conquistato un pezzo di Iraq e un pezzo di Siria.

Sibilia dice bisognerebbe organizzare «un referendum per chiedere agli italiani se sono d’accordo con l’invio di armi ai curdi» e che per il M5S «va bene inviare materiale umanitario, al limite anche giubbotti antiproiettile, il problema riguarda le armi». Il referendum però richiede tempo, che i civili non hanno.

Ho capito, ma se foste voi al governo come fermereste i terroristi che fanno strage di yazidi e sciiti?
«Certo, adesso è difficile offrire una soluzione per fermarli. Mi rendo conto della preoccupazione e non sottovaluto il problema. Ma forse, se fossimo stati al governo noi, non si sarebbe arrivati a questo punto».

E cosa avreste fatto?
«Avremmo cercato di influenzare i processi nella regione già a giugno, quando si capiva benissimo che l’escalation avrebbe portato a questo. Invece oggi andiamo dietro agli americani, che in Medio Oriente, negli ultimi dieci anni, hanno commesso errori giganteschi».

Cosa sarebbe cambiato se la crisi fosse stata affrontata due mesi fa?
«Magari si sarebbe potuta proporre una moratoria internazionale sugli armamenti. Oppure si sarebbe potuto lavorare sulla stabilità del governo iracheno. Troppo facile oggi metterci davanti all’alternativa secca: armi sì o no».