Animali bidimensionali

Primi piani di pelle, squame e pellicce di pinguini, zebre e dromedari, trasformati in texture dal fotografo giapponese Yusuke Sakai

Skin è un progetto del fotografo giapponese Yusuke Sakai, nato a Osaka nel 1984, che mostra soltanto una piccola porzione di pelle, pelliccia o scaglie di un animale. Sakai, che si occupa di fotografia da autodidatta dal 2010, ha avuto l’idea ricordando la «fantastica sensazione» che aveva provato guardando una foto dell’addome di un elefante, scattata in un qualche zoo: «mi sentivo come se stessi guardando la pelle di un elefante per la prima volta e, allo stesso tempo, come se la conoscessi da prima».

Sakai ha spiegato: «in questa serie ho fotografato vari animali che hanno attirato il mio sguardo allo zoo. Ognuno mi ha interessato per un motivo: per alcuni si è trattato di una forma o di un movimento, per altri della misura o delle strane proporzioni. Alla fine ho scoperto che ogni animale era un assemblaggio unico di tutte queste qualità. Anche se gli animali mi affascinavano in modi diversi, ho deciso (in omaggio alla pancia dell’elefante che avevo visto una volta) di concentrarmi solo sulla pelle». In queste foto gli animali sono estrapolati dal tempo e dallo spazio e ridotti a un’immagine bidimensionale, in una texture grafica che, spiega Sakai, può aiutare lo spettatore a guardare l’animale come se fosse la prima volta e a riscoprirne la bellezza.

Le altre fotografie che fanno parte di Skin si possono guardare sul sito di Sakai, che si può seguire anche su Facebook.