Il personaggio più memorabile di Lauren Bacall

Secondo Slate è quello di "Come sposare un milionario", dove dimostrò di essere bravissima anche a interpretare un capo

di Aisha Harris

Lauren Bacall è morta lunedì 12 agosto 2014, aveva 89 anni. Com’era prevedibile, la notizia ha spinto molti a ricordare il momento iconico della sua carriera cinematografica: la seduzione del suo futuro marito Humphrey Bogart, che Bacall ha messo in scena a 19 anni nel suo film di esordio Acque del sud. Il modo in cui la provocante voce di Bacall riempiva lo schermo, insieme al suo sguardo e a quell’attitudine incurante, faceva sì che fosse praticamente impossibile guardare qualsiasi altra cosa al di fuori di lei.

Quella non sarebbe stata l’ultima volta che Bacall prendeva il controllo di ciò che succedeva sullo schermo e di qualsiasi altra cosa attorno a lei: nella sua carriera avrebbe interpretato ruoli anche molto difficili. Nella mia testa il più duro e il più memorabile di tutti è stato quello di Schatze Page nella commedia del 1953 Come sposare un milionario.

Come sposare un milionario è la storia di tre donne “cercatrici d’oro” – tre donne che vogliono conquistare uomini molto ricchi – che vanno a vivere insieme in un attico a New York: è uno di quei rari film in cui il risultato finale si dimostra all’altezza delle premesse date dal fatto di avere un cast di quel livello. Quando il film è uscito, in tutto il suo splendore, vantava tre delle attrici più affascinanti di Hollywood di quel tempo: Bacall, naturalmente, Betty Grable e Marilyn Monroe. Grable nella parte della coraggiosa Loco e Monroe in quella della stupida bionda Pola sono fantastiche; ma Bacall, che interpreta il personaggio di Schatze, emerge comunque con una forza incredibile. Come leader del gruppo segue sempre un rigido mantra: nessun appuntamento con un uomo che guadagni uno stipendio con meno di cinque zeri! Le altre signore, che non hanno la stessa determinazione, guardano a lei come una pseudo-sorella maggiore. E lei accetta completamente quel ruolo.

In un breve momento all’inizio del film, Bacall è in grado di rivelare anche un pizzico di vulnerabilità sotto la sua immagine esteriore molto dura: un amore precedente l’ha lasciata ferita, e Bacall spiega come sono andate le cose alle altre ragazze con la lucidità che solo il tempo trascorso permette di avere. La parte più imbarazzante della storia è il fatto che quell’uomo se n’è andato senza lasciarle nemmeno un dollaro. Mentre Schatze racconta questo episodio, così come quando spiega il suo piano sapientemente architettato per trovare tre uomini ricchi che garantiscano a lei e alle sue amiche un futuro di un certo tipo, rimane calma e compassata. Ma d’altra parte serve determinazione per raggiungere un obiettivo allo stesso tempo così superficiale e pragmatico.

Quasi ogni scena di Come sposare un milionario fa solo quello: permette a Schatze di pronunciare frasi decise e affilate su quello che lei crede di volere, mentre le altre due sono d’accordo, stanno al gioco o, come nel caso dello spasimante mal vestito di cui rifiuta ciclicamente le avances, provano a farle notare come si stia mettendo i bastoni tra le ruote da sola. Naturalmente alla fine del film Schatze trova il vero amore fuori dai confini della ricchezza (più o meno), la sua durezza esteriore di ammorbidisce, come succede spesso in questo genere di storie. È divertente vedere Bacall che fa il capo, e lei è dannatamente brava a farlo.

© Slate 2014