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  • Mercoledì 13 agosto 2014

Il misterioso convoglio umanitario russo

Trecento camion sono diretti in Ucraina, ma non è chiaro cosa ci sia a bordo – la Croce Rossa Internazionale non ne sa niente – e se il governo ucraino li lascerà passare

Circa 300 camion militari dell’esercito russo, pitturati di bianco e, in teoria, carichi di aiuti umanitari, sono diretti in Ucraina orientale, dove da mesi i ribelli filo-russi combattono il governo di Kiev. I camion in questo momento però sono trovano fermi a Voronhez, in Russia, a circa 300 chilometri dal confine. Il governo ucraino teme che il convoglio sia soltanto una provocazione per giustificare un’invasione militare – un’ipotesi sollevata da più parti negli ultimi giorni, anche dalla NATO e dalla Commissione europea – e ha fatto sapere che non gli permetterà di attraversare il confine se non saranno soddisfatte alcune condizioni. Secondo il governo ucraino, al momento circa 45.000 soldati russi sono schierati al confine con l’Ucraina orientale.

La decisione di inviare un convoglio di aiuti umanitari nell’Ucraina dell’est è arrivata piuttosto a sorpresa lunedì 11 agosto. Il governo russo ha detto che l’invio del convoglio è stato organizzato in accordo con la Croce Rossa Internazionale e ha fatto partire i camion martedì mattina, da una città vicino Mosca. La Croce Rossa Internazionale, però, non ha ancora ufficialmente approvato la missione e sostiene di non aver ricevuto abbastanza informazioni sul carico trasportato dai camion e sulle garanzie di sicurezza.

Il governo ucraino ha fatto sapere che permetterà al convoglio di entrare in Ucraina soltanto se attraverserà un posto di blocco controllato dal suo esercito (un piccolo tratto del confine russo-ucraino nella regione di Luhansk è ancora in mano ai ribelli) e soltanto se sarà accompagnato da funzionari della Croce Rossa Internazionale. Diversi politici ucraini hanno criticato la missione russa. Il primo ministro Arseny Yatsenyuk ha dichiarato, riferendosi ai forti sospetti che la Russia abbia fornito armi e personale ai ribelli filo-russi: «Prima consegnano carri armati, razzi, terroristi e banditi, e poi consegnano acqua e sale».

Lunedì, poco prima dell’annuncio del convoglio, il segretario della NATO aveva dichiarato che un’invasione dell’Ucraina da parte della Russia è considerata “molto probabile”, e che sarebbe potuta avvenire con la scusa di un intervento di pacificazione o umanitario. Diversi altri leader politici hanno espresso simili preoccupazioni. Il presidente della Commissione Europea, José Manuel Barroso, ha chiamato il presidente Vladimir Putin dopo l’annuncio dell’invio del convoglio chiedendogli di astenersi da azioni militari in Ucraina, anche mascherate da aiuti umanitari. Mercoledì, il ministro degli Esteri del Regno Unito ha chiesto al governo russo di fornire tutti i dettagli sul materiale trasportato dal convoglio e di rispettare la neutralità della Croce Rossa.