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  • Lunedì 11 agosto 2014

La Russia vuole invadere l’Ucraina?

Il capo della NATO ha detto che a questo punto è "altamente probabile", ma c'è poco di certo: intanto il ministro degli Esteri russo ha annunciato l'invio di un "convoglio umanitario"

Nel pomeriggio di lunedì 11 agosto il ministro degli Esteri russo ha annunciato che un convoglio “umanitario” è stato inviato dalla Russia verso l’Ucraina in accordo con la Croce Rossa e con le autorità ucraine. Il presidente ucraino Petro Poroshenko ha telefonato al presidente americano Barack Obama e dopo la telefonata ha diffuso un comunicato in cui precisa che il convoglio russo ha ricevuto l’approvazione del suo governo, degli Stati Uniti e della Croce Rossa.

 

La precisazione di Poroshenko ha calmato la tensione causata dall’annuncio russo che aveva fatto pensare alla possibilità che l’invasione dell’ucraina orientale fosse imminente. Secondo il governo ucraino, nelle ultime settimane la Russia ha ammassato più di 45 mila uomini e molto materiale militare al confine con l’Ucraina orientale. Alcune fotografie circolate in questi giorni mostravano i carri armati russi con la scritta in russo “Forze di pace”. Nel pomeriggio di lunedì, il segretario della NATO Anders Fogh Rasmussen, in un’intervista con l’agenzia di stampa Reuters, aveva dichiarato che arrivati a questo punto le possibilità che la Russia decida di invadere l’Ucraina sono “molto elevate”. Secondo Rasmussen, se la Russia dovesse decidere per l’invasione cercherà di mascherare l’operazione da “forza di pace” o missione umanitaria.

La situazione sembra piuttosto delicata al momento e alcuni leader, come il presidente della Commissione Europea Jose Manuel Barroso, hanno già avvertito il presidente russo Vladimir Putin di non intervenire in Ucraina in maniera unilaterale. Nonostante queste tensioni, come ha fatto notare il giornalista della BBC Daniel Sandford, bisogna specificare che al momento nessuno ha ancora parlato di un intervento di “forze di pace”, ma soltanto di un convoglio di aiuti umanitari che, stando alle parole di Poroshenko, era autorizzato sia dall’Ucraina che dagli Stati Uniti.

 

Qualche giorno fa il governo ucraino aveva annunciato di aver bloccato una spedizione umanitaria russa molto simile a quella di cui si parla oggi. A quanto pare, un convoglio umanitario composto anche da militari aveva tentanto di entrare nel territorio ucraino «con lo scopo di creare un incidente che avrebbe condotto ad una guerra vera e propria». Secondo il governo ucraino, la provocazione russa è stata bloccata grazie agli sforzi diplomatici del governo ucraino che ha immediatamente coinvolto i leader di molti altri paesi facendo pressioni affinché il convoglio venisse bloccato.

Da mesi oramai in Ucraina orientale il governo di Kiev combatte contro numerose forze di ribelli filo-russi. Nelle ultime settimane l’esercito ucraino ha guadagnato molto terreno ed è riuscito a circondare Donetsk, la principale città in mano ai ribelli in Ucraina orientale. I filo-russi hanno iniziato la loro rivolta dopo la rivolta di Euromaidan che ha portato alla caduta del presidente ucraino, considerato vicino alla russia, Viktor Yanukovich. I loro obiettivi sono l’annessione dell’Ucraina orientale alla Russia oppure la concessione di maggiore autonomia.

Fin dall’inizio della crisi i filo-russi hanno ricevuto armi ed equipaggiamenti da parte della Russia e molti tra i leader del movimento e tra i combattenti sono di nazionalità russa. Nelle ultime settimane sono emerse prove sempre più convincenti che i ribelli, utilizzando armi fornite dalla Russia, hanno abbattuto per errore un volo aereo della Malaysia Airlines, causando la morte di tutte le 298 persone a bordo.