È finita l’occupazione del Teatro Valle

Uno dei più antichi teatri di Roma era occupato dal 2011: ora dovrebbe essere rilanciato dal comune

È finita questa mattina l’occupazione del Teatro Valle, a Roma. Il teatro – che è uno dei più antichi della città – era stato occupato il 14 giugno del 2011, dopo che aveva sospeso le attività circa un mese prima: in questi anni di autogestione ha ospitato e organizzato moltissime iniziative culturali, anche se l’occupazione ha ricevuto anche molte critiche. L’occupazione è finita senza sgomberi, dopo un accordo tra gli occupanti e il comune di Roma. Il teatro sarà rilanciato dall’associazione Teatro di Roma ma prima sarà necessario fare un sopralluogo – il Messaggero parla di “quantificare i danni” – e fare dei necessari lavori di ristrutturazione.

ROMA – Si chiudono lunedì 11 agosto, dopo tre anni di occupazione, i giorni del Valle autogestito. Alle 11, la consegna delle chiavi al Comune di Roma, parallelamente ad una conferenza stampa degli occupanti. Intanto, però, nel palazzo è black out: «Un’ora fa, mentre stiamo aspettando i funzionari del Comune di Roma e preparando la conferenza stampa che avevamo annunciato pubblicamente, invitando le istituzioni, è stata staccata la luce. Alla faccia della fiducia», scrivevano alle 9 su Facebook i gestori della pagina «Teatro Valle Occupato». Dopo giorni di tensione e divisioni sulla scelta di traslocare, gli occupanti hanno accettato domenica sera l’«ultimatum» dell’assessore capitolino alla Cultura Giovanna Marinelli. «Ragazzi convincetevi, a mezzanotte si esce»: l’annuncio della resa è arrivato alle 18.30 del 10 agosto. L’atmosfera era mesta, qualcuno piangeva, l’ala più dura degli attivisti ancora avrebbe voluto «resistere» ma molti lo dicevano sussurrando, non più a voce alta. Il 10 agosto non c’era più spazio per le incertezze. Ilenia Caleo, occupante della prima ora, dal palco è stata perentoria e ha dettato i tempi per la «liberazione» del teatro: «Dormiremo fuori, ma dobbiamo consegnarlo nel miglior modo possibile, lunedì».

La vocazione lirica e la buca ripristinata
E lunedì alle 11 è arrivata Gabriella Acerbi, direttrice del Dipartimento cultura del Campidoglio per il passaggio delle consegne. Gli occupanti aspettavano fuori e, subito, le hanno contestato lo stacco della luce: «Adesso la perizia con lei la dobbiamo fare al buio», hanno sottolineato. Avvertendo poi: «Il black out ha messo a rischio la sicurezza teatro, perché senza luce non funziona l’impianto anti incendio». «Siamo rimasti anche noi sorpresi da questa decisione», ha replicato Acerbi, che ha assicurato che in giornata verrà ripristinata l’erogazione di corrente elettrica. Poi è iniziata la perlustrazione dello stabile, partendo dal piano alto, dai palchi e dagli uffici: occupanti, tecnici e direttrice hanno quindi visitato la platea e mentre salivano sul palcoscenico uno degli occupanti ha spiegato che negli utlimi 3 anni gli attivisti hanno «ripristinato la buca scenica», ricordando la vocazione lirica del Valle (debuttò il 25 gennaio 1817 la Cenerentola di Gioacchino Rossini).

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