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  • Domenica 10 agosto 2014

La lettera degli autori contro Amazon

Oltre 900 scrittori hanno chiesto ad Amazon di smetterla di boicottare le vendite dei loro libri, per la disputa con l'editore Hachette sul prezzo degli e-book

Domenica 10 agosto un gruppo formato da oltre 900 scrittori, per lo più statunitensi, ha comprato una pagina del New York Times per pubblicare una lettera contro la società di e-commerce Amazon, accusata di aver boicottato sul proprio sito, in vari modi, la vendita di libri pubblicati dall’editore Hachette, del gruppo francese Lagardère. La disputa tra Amazon e Hachette va avanti da mesi e riguarda il prezzo degli e-book. In pratica: Amazon vorrebbe applicare uno sconto maggiore, riducendo di conseguenza i ricavi dell’editore; Hachette non vuole, e quindi non hanno ancora trovato un accordo. Per disincentivare le vendite di libri di Hachette, Amazon avrebbe volontariamente adottato strategie come non applicare gli sconti consueti sui libri, allungare i tempi di spedizione o rimuovere la possibilità di preordinare i libri in uscita.

«Invitiamo Amazon nel modo più deciso a smettere di danneggiare gli autori su cui ha costruito i suoi affari. Nessuno di noi ci guadagna, né i lettori né gli autori, quando i libri vengono presi in ostaggio», hanno scritto gli autori della lettera (la maggior parte di loro non è sotto contratto con Hachette). L’acquisto della pagina sul New York Times, secondo quanto rivelato dal quotidiano stesso, è costata 104 mila dollari (circa 77 mila euro), e la spesa è stata sostenuta da alcuni degli scrittori di maggiore successo tra i firmatari della lettera. L’iniziativa è stata promossa dallo scrittore statunitense Douglas Preston, uno degli autori di punta di Hachette, e anche uno dei più danneggiati dalle recenti scelte di vendita di Amazon contro Hachette.

Secondo Preston «non è giusto che Amazon individui un gruppo di autori, che non sono coinvolti in questa disputa, per questa rappresaglia selettiva». La lettera è genericamente indirizzata “ai lettori” e una versione online è già presente all’indirizzo www.authorsunited.net. Nell’intestazione della lettera Preston e gli altri scrittori invitano i lettori a scrivere a Jeff Bezos, fondatore e amministratore delegato di Amazon, per fargli sapere cosa ne pensano di questa storia.

Qualche giorno fa, in un’operazione praticamente simmetrica a questa, Amazon aveva pubblicato all’indirizzo www.readersunited.com una “lettera ai lettori” molto circolata online, in cui sosteneva che da un abbassamento dei prezzi degli e-book tutte le parti coinvolte – editore, autore e lettore – ci guadagnano: perché il libro viene venduto a un prezzo più basso ma di fatto in quantità maggiori, abbastanza da comportare un guadagno per l’editore e l’autore. Nella lettera, Amazon invitava Hachette a “smetterla di usare gli autori come una leva” e ricordava che non tutti gli autori sono d’accordo con la politica dell’editore. In una delle parti centrali della lettera era chiaramente riassunta la posizione di Amazon in tutta questa vicenda:

Molti e-book sono venduti a un prezzo di 14.99 o 19.99 dollari [circa 11 o 15 euro]. Questo è un prezzo ingiustificabilmente alto per un e-book. Con un e-book non c’è stampa, non c’è sovrastampa, non c’è bisogno di calcolare le vendite stimate, non c’è alcun reso, nessuna vendita annullata a causa dell’esaurimento delle scorte, nessun costo di deposito, nessun costo di trasporto, e non c’è mercato di seconda mano – gli e-book non possono essere rivenduti come usato. Gli e-book possono e devono essere meno costosi.

Foto: Justin Sullivan/Getty Images