«Una giornata da dimenticare»

Le foto di giovedì in Senato, è successo un po' di tutto: cori, fischietti, cartelli, lussazioni e svenimenti

Il senatore Gianmarco Centinaio (Lega Nord) blocca i commessi del Senato, mentre la senatrice Laura Bianconi (NCD) viene ferita alla spalla. (Roberto Monaldo / LaPresse)
Il senatore Gianmarco Centinaio (Lega Nord) blocca i commessi del Senato, mentre la senatrice Laura Bianconi (NCD) viene ferita alla spalla. (Roberto Monaldo / LaPresse)

La giornata di giovedì 31 luglio nell’aula del Senato è stata piuttosto complicata. È stata un’altra giornata di discussione e voto alla riforma costituzionale del Senato stesso (il cosiddetto ddl Boschi) ed è stata una giornata di grandi proteste contro il presidente del Senato, Pietro Grasso, che intorno alle 23.30 è stato costretto a interrompere definitivamente la seduta dell’aula rimandandola alle 9.30 di oggi: Laura Bianconi, senatrice del Nuovo Centro Destra, è stata portata in ospedale per una lussazione alla spalla; Nunziante Consiglio, della Lega, si è accasciato per un calo di pressione.

Tutto è iniziato quando in tarda mattinata il governo è stato battuto col voto segreto sull’emendamento proposto da Stefano Candiani (della Lega Nord), che prevedeva di assegnare al Senato competenze analoghe a quelle della Camera sui temi etici (l’emendamento è stato approvato con 154 voti a favore, 147 contrari e due astenuti). Nel pomeriggio doveva essere votato un secondo emendamento di Candiani, che prevedeva la tutela delle minoranze linguistiche e il taglio dei deputati da 630 a 500. Il regolamento stabiliva che la prima parte andasse votata in maniera segreta, la seconda invece con procedura palese. Il presidente del Senato Grasso ha deciso per il voto palese. L’opposizione ha a quel punto iniziato una protesta portando a tre sospensioni delle votazioni. Dopo una quarta sospensione è stata convocata una conferenza dei capigruppo che è durata circa tre ore e dopo la quale il presidente Grasso ha annunciato la prosecuzione dei lavori nonostante le opposizioni (Lega, M5S, Sel e Gal) avessero chiesto di riprendere il giorno dopo.

La seduta a Palazzo Madama è dunque ripresa alle 9 di sera. Dai banchi delle minoranze sono ricominciate le proteste, con fischietti, cartelli (“Ladri di democrazia”, “Qual’è la merce di scambio”, sì, con l’apostrofo), e cori (“Libertà, libertà”). Grasso ha ribadito la volontà di proseguire con la seduta e ha fatto intervenire i commessi per rimuovere i manifesti. A quel punto è stato avvertito da Domenico Scilipoti che qualcuno si era fatto male. La senatrice di NCD Laura Bianconi è stata infatti spinta da un commesso ed è stata portata in ospedale per una lussazione alla spalla, mentre il senatore della Lega Nunziante Consilio si è accasciato probabilmente per un calo di pressione ed è stato portato in barella all’infermeria del Senato. Grasso, a quel punto, ha ripreso la seduta solo per dire che era «stata una giornata da dimenticare» e aggiornare i lavori alle 9.30 di oggi.

Nonostante la confusione di ieri in aula, l’esame dell’articolo 1 del ddl Boschi – quello cioè che stabilisce la fine del cosiddetto “bicameralismo perfetto” distinguendo le funzioni delle due camere – è stato concluso. La Camera dei deputati sarà «titolare del rapporto di fiducia con il governo», mentre il Senato avrà il compito di «rappresentare le istituzioni territoriali», di «concorrere alla funzione legislativa e partecipare alle decisioni sulle politiche dell’Ue», e di «concorrere a esprimere pareri sulle nomine di competenza del governo nei casi previsti dalla legge». Infine, almeno per ora e grazie all’emendamento della Lega, potrà anche esprimersi sui temi eticamente sensibili.