Galan ammette “un comportamento sbagliato”

Il Corriere della Sera mostra e racconta oggi un memoriale consegnato dall’ex governatore del Veneto Giancarlo Galan ai magistrati che stanno indagando su di lui. Galan elenca i nomi di una serie di persone responsabili di contributi “in nero” alla sua campagna elettorale del 2005: molte di queste persone hanno negato, nelle ore successive alla notizia.

Fra un’accusa e l’altra all’ex segretaria, Giancarlo Galan butta lì un nuovo pesante sospetto: «Mi rendo conto di aver tenuto un comportamento sbagliato, anche se credo che eventuali indagini sui candidati presidenti delle Regioni nella massima parte evidenzierebbero situazioni consimili».

Il comportamento sbagliato confessato dall’ex governatore del Veneto è tutto nel memoriale segreto depositato a Venezia: «Ho ricevuto dei contributi in nero per il finanziamento della campagna elettorale del 2005…». Cioè, l’indagato eccellente dello scandalo Mose, arrestato per corruzione e attualmente in cella nel carcere milanese di Opera, ipotizza che la maggior parte dei governatori d’Italia incassino soldi in nero. Il motivo? «Le elezioni regionali sono estremamente costose e per molte voci — cene, rimborsi spesa ai volontari, affissione manifesti, volantinaggi e così via — era necessario farvi fronte in contanti». Questa è una prima ragione, di sostanza. Poi ce n’è una seconda, di immagine: «Molti contributori non volevano apparire come finanziatori di una determinata forza politica».

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