I dinosauri avevano le piume?

Lo suggerisce una ricerca pubblicata su Science, che racconta la scoperta di una nuova specie in Siberia: forse il Tyrannosaurus Rex era «un grosso pollo»

Secondo una ricerca internazionale pubblicata il 24 luglio sulla rivista scientifica Science, è molto probabile che tutti i dinosauri avessero un qualche tipo di piumaggio. Lo studio descrive una nuova specie di dinosauro ricostruita a partire da alcuni fossili – sei crani e centinaia di altre ossa – trovati in Siberia, in Russia, e risalenti a circa 160 milioni di anni fa. La nuova specie è stata chiamata Kulindadromeus zabaikalicus e appartiene all’ordine degli Ornitischi, dinosauri erbivori e dotati di becco. Gli esemplari erano lunghi circa 1,5 metri, con lunghe zampe posteriori, piccole zampe anteriori e una lunga coda ricoperta di scaglie. Erano ricoperti da diversi tipi di piume: alcuni ciuffi sulle zampe e sui gomiti, altre sulla schiena e infine piume nastriformi, simili a lunghi filamenti, sugli stinchi.

Il nome della specie significa “il dinosauro che corre lungo il fiume Kulinda”, un corso d’acqua della regione siberiana di Zabaikalsky Krai. Durante il Giurassico quella regione era piena di laghi e vulcani: i dinosauri morti sarebbero caduti sul fondo di un lago e sarebbero stati ricoperti da cenere vulcanica molto fine. Il fondo del lago nel tempo si è trasformato nella collina dove sono stati ritrovati i fossili. Le piume sono rimaste impresse sui fossili grazie a condizioni di preservazione molto rare, cosa che forse spiega anche la scarsità di dinosauri piumati scoperti finora.

Non è la prima volta che vengono ritrovati fossili di dinosauri provvisti di piume: il primo fu scoperto in Cina nel 1996 e da allora ne sono seguiti molti altri. Si trattava però sempre di dinosauri Teropodi, un sottordine di bipedi carnivori a cui appartengono, tra gli altri, i famosi Tyrannosaurus Rex e Velociraptor. La nuova scoperta potrebbe invece indicare che il piumaggio era molto più diffuso di quanto supposto finora. Il responsabile della ricerca Pascal Godefroit, dell’Istituto reale belga di Scienze naturali di Bruxelles, ha detto che «per la prima volta abbiamo scoperto un dinosauro fuori dalla linea dei Teropodi», che si sono differenziati dagli Ornitischi circa 220 milioni di anni fa. «Questo significa che forse le piume erano presenti nell’antenato comune, e che tutti i discendenti di questo antenato comune avrebbero potuto avere a loro volta le piume». Provarlo non sarà comunque facile, perché le piume non si fossilizzano facilmente e i paleontologi ne trovano raramente traccia. Godefroit ha anche aggiunto che probabilmente si dovrebbe immaginare i dinosauri «come dei grossi polli. Forse il T. Rex era una specie di grosso pollo».

Non è ancora chiaro a cosa servissero le piume dei dinosauri, dice Godefroit, perché i dinosauri in questione non potevano volare. Probabilmente servivano come isolamento termico o per attrarre altri esemplari durante il corteggiamento. Lo studio sottolinea anche la presenza di diversi tipi di scaglie sul Kulindadromeus, che ricordano la pelle squamosa di alcuni uccelli contemporanei, che di fatto sono piume non sviluppatesi. I polli per esempio hanno geni che controllano lo sviluppo delle piume: se venissero modificati, anche le loro zampe sarebbero ricoperte di piume. Forse i dinosauri primitivi avevano già sviluppato questo meccanismo genetico che impedisce alle piume di svilupparsi in alcune parti del corpo.

Il paleontologo Stephen Brusatte dell’Università di Edimburgo ha detto che dopo la nuova scoperta «possiamo essere molto certi che le piume non sono state solo un’invenzione degli uccelli e dei loro parenti stretti, ma che si sono evolute più in profondità nella storia dei dinosauri. Penso che l’antenato comune dei dinosauri aveva probabilmente le piume e che tutti i dinosauri avevano qualche tipo di piuma, come tutti i mammiferi hanno qualche tipo di pelliccia». Nel frattempo Godefroit ha detto che lui e la sua squadra continueranno a cercare altri fossili con tracce di piume, per poter corroborare l’esito della ricerca.

Foto: Una ricostruzione del Kulindadromeus zabaikalicus realizzata dall’artista Andrey Atuchin