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  • Lunedì 28 luglio 2014

I palestinesi e la festa di Eid al-Fitr

Segna la fine del Ramadan e si celebra con banchetti e regali: a Gaza però si prega tra le macerie e i bambini giocano sulle giostre distrutte; in Cisgiordania ci sono stati scontri con l'esercito israeliano

Un bambino gioca su una giostra danneggiata dai bombardamenti nel quartiere di Shejaiya a Gaza.
(MAHMUD HAMS/AFP/Getty Images)
Un bambino gioca su una giostra danneggiata dai bombardamenti nel quartiere di Shejaiya a Gaza. (MAHMUD HAMS/AFP/Getty Images)

Oggi è iniziata la festa di Eid al-Fitr, una delle più importanti del mondo islamico, che segna la fine del Ramadan, il mese di preghiera, riflessione e digiuno. In alcuni paesi dura fino a tre giorni ed è un periodo di festeggiamenti e allegria: dopo la preghiera mattutina, si va al cimitero a far visita ai propri cari, e poi si organizzano grandi banchetti con la famiglia e gli amici. Ci si scambiano doni e dolci, si decorano le case con luci e addobbi, i bambini ricevono vestiti, scarpe e giocattoli nuovi, li si porta a tagliare i capelli e poi alle giostre.

Le immagini di Eid al-Fitr da tutto il mondo mostrano preghiere di massa insieme a momenti di leggerezza, che come ci si può aspettare sono quasi assenti nelle fotografie che arrivano da Gaza, dove da quasi tre settimane sono in corso i bombardamenti di Israele e il lancio di razzi di Hamas. Nella Striscia di Gaza moltissime persone fanno visita ai parenti uccisi dalle bombe nei giorni scorsi, altri pregano tra le macerie delle moschee e delle case. I bambini che vivono nelle scuole dell’ONU convertite in campi profughi ricevono qualche caramella dagli operatori, mentre le loro mamme cercano di recuperare qualche scarpa tra quelle distribuite al centro. A Gaza i bambini giocano sulle giostre semidistrutte dalle bombe, mentre a Gerusalemme altri bambini partecipano a una manifestazione contro Israele tenendo in mano fucili giocattolo. In molte zone della Cisgiordania la preghiera mattutina di Eid al-Fitr è stata seguita da proteste contro Israele e poi da scontri con l’esercito israeliano; in particolare a Billin, un villaggio a 12 chilometri a ovest di Ramallah, le persone hanno pregato davanti al muro che divide Israele e Cisgiordania e hanno sventolato bandiere palestinesi e di Hamas.

Oggi il Consiglio di Sicurezza dell’ONU ha chiesto un cessate il fuoco «immediato e senza condizioni» a Gaza, ma gli scontri sono continuati: un funzionario del ministero della Sanità di Gaza ha detto che 10 persone sono morte e 46 sono rimaste ferite durante un bombardamento che ha colpito l’ospedale di Shifa, il più importante di Gaza, e un parco nelle vicinanze. L’esercito israeliano ha però negato l’attacco e detto invece che l’ospedale e il parco sono stati colpiti per sbaglio da missili lanciati dai combattenti palestinesi.