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  • Sabato 26 luglio 2014

Nibali ha quasi vinto il Tour de France

Oggi si è corsa la tappa a cronometro, la penultima del Tour, e il corridore italiano ha mantenuto la maglia gialla: domani si arriva agli Champs-Élysées

Italy's Vincenzo Nibali wearing the overall leader's yellow jersey celebrates as he crosses the finish line at the end of the 197.5 km thirteenth stage of the 101st edition of the Tour de France cycling race on July 18, 2014 between Saint-Etienne and Chamrousse, central eastern France. AFP PHOTO / ERIC FEFERBERG (Photo credit should read ERIC FEFERBERG/AFP/Getty Images)
Italy's Vincenzo Nibali wearing the overall leader's yellow jersey celebrates as he crosses the finish line at the end of the 197.5 km thirteenth stage of the 101st edition of the Tour de France cycling race on July 18, 2014 between Saint-Etienne and Chamrousse, central eastern France. AFP PHOTO / ERIC FEFERBERG (Photo credit should read ERIC FEFERBERG/AFP/Getty Images)

Oggi si è corsa la 20esima tappa del Tour de France 2014, la 101esima edizione della corsa ciclistica a tappe più importante al mondo. Quella di oggi è stata la penultima tappa dell’intero Tour: una prova individuale a cronometro, da Bergerac a Périguex, lunga 54 chilometri e vinta dal tedesco Tony Martin. Il Tour è praticamente finito e ha praticamente vinto il corridore italiano Vincenzo Nibali: i principali rivali di Nibali in classifica generale, già in ritardo di più di 7 minuti, non sono riusciti a guadagnare abbastanza tempo da potergli togliere il primo posto, cioè la maglia gialla. La ventunesima e ultima tappa si svolgerà domani, domenica 27 luglio, da Évry a Parigi (l’arrivo è sugli Champs-Élysées), ma come consuetudine sarà una specie di passerella per i corridori in gara, e si concluderà alla fine di una fuga o in volata. Nibali potrebbe perdere il Tour solo a causa di una caduta, ma è praticamente impossibile che succeda, anche perché in queste circostanze i compagni di squadra del corridore in testa alla classifica “proteggono” il loro leader durante la corsa, per evitare proprio questa eventualità.

Nibali – che ha 29 anni e corre per la squadra Astana – ha ottenuto la maglia gialla vincendo la seconda tappa, in Inghilterra (quella da York a Sheffield), e da lì in poi l’ha tenuta praticamente per tutto il Tour, eccetto che in una sola tappa. Ha costruito gran parte del suo successo vincendo alcune delle prove di montagna più impegnative di quest’anno, tra cui quella alpina fra Saint-Étienne e Chamrousse (quasi 200 chilometri). Al termine della 14esima tappa aveva già più di 4 minuti di vantaggio sul suo rivale più vicino, lo spagnolo Alejandro Valverde, e si trattava di un margine di tempo che teoricamente avrebbe anche potuto “gestire” per il resto del Tour. Invece è andato ancora più forte, vincendo con ampio margine anche l’ultima tappa di montagna, la 18esima, tra Pau e Hautacam, e portando il vantaggio sui suoi rivali a più di 7 minuti.

Nell’edizione di quest’anno diversi ciclisti ritenuti tra i favoriti per la vittoria finale si sono ritirati in seguito a una caduta: è capitato al britannico Chris Froome, vincitore dell’edizione del 2013, durante la quinta tappa, e allo spagnolo Alberto Contador durante la decima. Considerando la forza e la determinazione che aveva dimostrato prima e che ha dimostrato anche dopo le cadute dei suoi avversari, diversi commentatori ritengono che Nibali sarebbe stato comunque in grado di vincere questo Tour se i favoriti fossero rimasti in gara fino alla fine.

Nibali è nato a Messina nel 1984 ed è ciclista professionista da quando aveva 21 anni. È considerato uno “scalatore”, cioè uno molto bravo nelle tappe di montagna. In carriera, ha vinto una volta la Vuelta a España (2010) – una delle tre corse più importanti assieme al Tour e al Giro d’Italia – e una volta il Giro, nel 2013 (oltre a moltissime vittorie di tappe intermedie in altre competizioni).