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  • Giovedì 24 luglio 2014

Un tribunale europeo ha condannato la Polonia per due “extraordinary rendition”

Due sospetti terroristi sono stati rapiti, detenuti illegalmente e torturati dalla CIA in territorio polacco tra il 2002 e il 2003, ha detto la Corte europea dei diritti dell'uomo

A picture taken on November 27, 2013 shows the Court of Human Rights (ECHR) in Strasbourg. AFP PHOTO/FREDERICK FLORIN (Photo credit should read FREDERICK FLORIN/AFP/Getty Images)
A picture taken on November 27, 2013 shows the Court of Human Rights (ECHR) in Strasbourg. AFP PHOTO/FREDERICK FLORIN (Photo credit should read FREDERICK FLORIN/AFP/Getty Images)

La Corte Europea dei diritti dell’uomo ha detto che la Polonia ha permesso alla CIA tra il 2002 e il 2003 di detenere nel suo territorio due uomini sospettati di essere membri di al Qaida, violando la Convenzione europea dei diritti dell’uomo. La Polonia non ha rispettato diversi articoli della Convenzione, ha detto la Corte, tra cui quello che proibisce la tortura. La detenzione dei due uomini rientra nella categoria delle cosiddette extraordinary rendition, cioè il rapimento e le detenzioni illegali di sospetti terroristi portate avanti dagli Stati Uniti con la collaborazione di altri paesi.

Il caso è stato presentato alla Corte dai due uomini sospettati di far parte di al Qaida, il palestinese Abu Zubaydah e il saudita Abd al-Rahim al-Nashiri: entrambi hanno raccontato di essere stati rapiti in segreto – quindi senza alcuna formale accusa contro di loro – e di essere stati portati in una prigione gestita dalla CIA. Lì, ha detto la Corte, sono rimasti rispettivamente per nove e sei mesi, durante i quali sono stati torturati. La Corte ha ordinato alla Polonia di pagare 100mila euro di danni a al-Nashiri, e 130mila a Zubaydah. Diversi funzionari polacchi hanno comunque negato l’esistenza di carceri della CIA nel territorio della Polonia.