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  • Giovedì 24 luglio 2014

Il governo ucraino si è dimesso

Per l'uscita dalla coalizione di due partiti, ha detto il primo ministro Arseny Yatsenyuk, forse a causa di disaccordi su cosa fare in Ucraina orientale

Ukrainian Prime Minister Arseniy Yatsenyuk leaves after speaking in the parliament in Kiev, Ukraine, Thursday, July 24, 2014. Arseniy Yatsenyuk announced his resignation Thursday, a move that opens the way for new elections that would reflect a the country’s starkly changed political scene after the ouster of pro-Russian President Viktor Yanukovych in February. (AP Photo/Andrew Kravchenko, Pool)
Ukrainian Prime Minister Arseniy Yatsenyuk leaves after speaking in the parliament in Kiev, Ukraine, Thursday, July 24, 2014. Arseniy Yatsenyuk announced his resignation Thursday, a move that opens the way for new elections that would reflect a the country’s starkly changed political scene after the ouster of pro-Russian President Viktor Yanukovych in February. (AP Photo/Andrew Kravchenko, Pool)

I primo ministro ucraino Arseny Yatsenyuk si è dimesso giovedì 24 luglio dopo la mancata approvazione in Parlamento di una legge sull’energia e di un’altra sull’approvazione del bilancio, che prevedeva tra le altre cose un aumento delle spese per il settore militare. Insieme a Yatsenyuk si è dimesso l’intero governo ucraino, che si era formato dopo mesi di proteste contro l’ex presidente filo-russo Viktor Yanukovych e aveva giurato il 27 febbraio scorso. Come ha spiegato lo stesso Yatsenyuk, le dimissioni sono arrivate a causa del “collasso della coalizione” di maggioranza parlamentare e “il blocco delle iniziative del governo”.

La mancata approvazione delle leggi e le dimissioni di Yatsenyuk sono state provocate dall’uscita dalla coalizione di governo di due partiti filo-europeisti: UDAR, partito di destra dell’ex pugile Vitaly Klitchko, e Svoboda, partito nazionalista di estrema destra. Non sono ancora chiari i motivi delle divisioni che hanno portato alla fine della coalizione, anche se alcuni giornalisti citano divergenze sulle politiche da adottare in Ucraina orientale, la zona del paese da mesi sotto il controllo dei separatisti filo-russi. In molti riportano comunque che i partiti di governo stavano negoziando da mesi per cercare di trovare un accordo su diversi temi.

Da mesi comunque il clima nel Parlamento ucraino è piuttosto teso. Già martedì 22 luglio c’erano state delle forti tensioni, dopo la votazione su un decreto presidenziale che stabiliva l’aumento delle truppe da mandare in Ucraina orientale. Il decreto era stato approvato con 232 voti favorevoli su 450 disponibili, ma alla fine della votazione alcuni parlamentari del partito nazionalista Svoboda si erano azzuffati con alcuni parlamentari del Partito delle Regioni, la forza politica che appoggiava l’ex presidente Yanukovych. Il giorno successivo c’era stata un’altra rissa tra parlamentari di Svoboda e quelli del partito comunista ucraino.

Per la Costituzione ucraina, il primo ministro è scelto dal Parlamento: come scrive il New York Times, non è ancora chiaro se con il suo annuncio Yatsenyuk stia lasciando effettivamente l’incarico di capo del governo o se si tratta solo di un gesto simbolico. In ogni caso l’eventuale mancanza di un’altra maggioranza parlamentare che sia in grado di votare la fiducia a un governo dovrebbe permettere al presidente Poroshenko di sciogliere le camere del Parlamento e indire elezioni anticipate. La data per le prossime elezioni parlamentari, scrivono fonti ucraine, dovrebbe essere tra il settembre e l’ottobre del 2014: Poroshenko potrebbe comunque anticiparle ulteriormente, visto che l’attuale Parlamento ucraino è stato eletto nel 2012 e include ancora molti membri che allora appoggiarono Yanukovych.