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  • Domenica 13 luglio 2014

Fotografie da Gaza

Bambini che dormono in una scuola dell'ONU, case distrutte dai bombardamenti e il grande funerale per l'uccisione di 18 membri di una stessa famiglia, tra le storie che arrivano da Gaza

A Palestinian boy draws on a chalk board at a UN school after evacuating his home near the border in Gaza City on July 13, 2014. Israeli marines mounted a first ground assault on Gaza, further escalating a deadly six-day offensive hours after the UN Security Council unanimously called for a ceasefire. AFP PHOTO/MAHMUD HAMS (Photo credit should read MAHMUD HAMS/AFP/Getty Images)
A Palestinian boy draws on a chalk board at a UN school after evacuating his home near the border in Gaza City on July 13, 2014. Israeli marines mounted a first ground assault on Gaza, further escalating a deadly six-day offensive hours after the UN Security Council unanimously called for a ceasefire. AFP PHOTO/MAHMUD HAMS (Photo credit should read MAHMUD HAMS/AFP/Getty Images)

Da sei giorni vanno avanti gli attacchi aerei israeliani sulla Striscia di Gaza, cominciati per il lancio di alcuni razzi del gruppo palestinese Hamas su Israele, causati a loro volta dall’uccisione di un ragazzo palestinese di 16 anni a Gerusalemme est (andando ancora indietro, la storia delle ultime settimane è sintetizzata qui). Dall’inizio della repressione israeliana sono stati uccisi più di 160 palestinesi, ma il numero è in continuo aumento e il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha detto domenica che le operazioni di Israele contro Hamas nella Striscia di Gaza potrebbero durare a lungo.

Nel frattempo i danni provocati dai bombardamenti hanno costretto alcuni palestinesi a lasciare le loro case: altri ancora, i residente di Beit Lahia, zona urbana nel nord della Striscia di Gaza, hanno evacuato questa mattina le loro abitazioni dopo che l’esercito israeliano li aveva avvisati dell’inizio di un attacco massiccio contro quel territorio, considerato quello dal quale partono più razzi contro il territorio israeliano. Diverse famiglie hanno trovato rifugio in una scuola delle Nazioni Unite a Gaza, città nella quale oggi si è tenuto un grande funerale per l’uccisione di 18 membri di un’intera famiglia di palestinesi.