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  • Lunedì 7 luglio 2014

In Ucraina l’esercito avanza a est

Dopo Sloviansk, il governo ha riconquistato altre due città in mano ai separatisti filo-russi e ora punta a riprendersi quelle che contano di più: Donetsk e Luhansk

A man attends a pro-Russian meeting in the city of Donetsk, eastern Ukraine Sunday, July 6, 2014. More than a thousand people rallied on Donetsk's central Lenin square on Sunday afternoon in support of the pro-Russian rebellion after an important defeat yesterday. (AP Photo/Dmitry Lovetsky)
A man attends a pro-Russian meeting in the city of Donetsk, eastern Ukraine Sunday, July 6, 2014. More than a thousand people rallied on Donetsk's central Lenin square on Sunday afternoon in support of the pro-Russian rebellion after an important defeat yesterday. (AP Photo/Dmitry Lovetsky)

Il presidente ucraino Petro Poroshenko ha annunciato che l’esercito ha ripreso il controllo di Artemivsk e Druzhkivka, due città nella parte orientale del paese che erano state occupate nelle scorse settimane dalle milizie separatiste filo-russe. Sabato 5 luglio era stata riconquistata anche Sloviansk, città che per settimane era stata il simbolo delle conquiste dei separatisti e che era governata da uno dei comandanti più noti del movimento. Negli ultimi giorni l’esercito ucraino ha ottenuto inoltre una serie di vittorie in diverse altre zone dell’Ucraina orientale. Domenica 6 luglio in piazza a Donetsk – capitale della regione dove si trova anche Sloviansk e sede dell’autoproclamata repubblica popolare – i ribelli filo-russi si sono radunati e migliaia di persone hanno manifestato in loro sostegno: «Ora comincia una guerra partigiana e partirà da qui», ha detto l’autoproclamato governatore.

Artemivsk e Druzhkivka si trovano a sud di Sloviansk e sono entrambe nella regione di Donetsk. Non sono considerate due città particolarmente importanti dal punto di vista strategico, ma la loro riconquista da parte dell’esercito è una conferma che attualmente i separatisti filo-russi stanno avendo la peggio nello scontro con le forze governative. Non è comunque chiaro se queste nuove conquiste costituiscano un vero punto di svolta nel conflitto. Nonostante le perdite recenti, i ribelli continuano infatti a controllare i capoluoghi delle regioni di Donetsk e Luhansk e buona parte dell’est del paese, continuano a poter contare su grandi numeri nei loro ranghi e su significativi rifornimenti di armi. Sono fortemente motivati ​​e hanno detto che combatteranno fino alla fine.

Ucraina

D’altra parte, il presidente ucraino ha sostenuto che i successi degli ultimi giorni sono l’inizio di una svolta; un alto funzionario ucraino ha riferito che le città in mano ai ribelli, in particolare Donetsk e Luhansk, saranno assediate fino alla resa finale: «C’è un chiaro piano strategico che è stato approvato. I separatisti saranno costretti a deporre le armi». Riconquistare Donetsk (e arrivare dunque con molta probabilità alla fase finale del conflitto) potrebbe non essere semplice: la città, che conta quasi un milione di abitanti, ha una grande concentrazione di sostenitori dei ribelli che qui si sono rifugiati dopo la perdita di Sloviansk, Artemivsk e Druzhkivka. A tutto questo va aggiunto però che il governo russo sembra avere cambiato il suo atteggiamento nei confronti dei ribelli: sembra che nell’amministrazione russa in questo momento stia avendo più ascolto lo schieramento dei moderati, e che Putin abbia deciso di seguire la strada del negoziato e dell’accordo con il nuovo governo ucraino.