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  • Mercoledì 2 luglio 2014

Quanto è importante un calcio d’angolo?

Statisticamente non molto: i dati dicono che per vedere un gol bisogna tirarne in media quasi 30

during the 2014 FIFA World Cup Brazil Round of 16 match between Germany and Algeria at Estadio Beira-Rio on June 30, 2014 in Porto Alegre, Brazil.
during the 2014 FIFA World Cup Brazil Round of 16 match between Germany and Algeria at Estadio Beira-Rio on June 30, 2014 in Porto Alegre, Brazil.

Martedì 24 giugno, analizzando le statistiche di Croazia-Messico, una partita della terza giornata della fase a gironi del Mondiale di calcio in Brasile, un articolo del Washington Post ha fornito un po’ di dati riguardo ai calci d’angolo battuti al Mondiale: in quella partita, poi finita 3-1, il Messico ha segnato due gol da calcio d’angolo su un totale di nove calci d’angolo battuti: è un rapporto di conversione migliore di circa 7 volte rispetto alla media.

Considerando i dati fino alla partita Croazia-Messico, al Mondiale il rapporto tra i calci d’angolo finiti con un tiro verso la porta (non per forza un gol) e i calci d’angolo totali – anche quelli finiti con niente – è stato di 10 a 45, e cioè il 22 per cento del totale. Nei quattro principali campionati di calcio d’Europa – Inghilterra, Spagna, Germania e Italia – questo rapporto è del 13 per cento. Il Washington Post ritiene che si tratti di un caso e che questa controtendenza non sarà più così evidente, e forse neppure presente, alla fine del Mondiale. Diversamente si potrebbe sostenere che questi dati si prestano a una spiegazione diversa, di tipo tecnico: per esempio che le difese siano meno attente del solito, o che le squadre in attacco abbiano perfezionato i loro schemi sui calci piazzati.

Ma allora, spiega il Washington Post, occorrerebbe rilevare questa tendenza anche sui calci piazzati diversi dai calci d’angolo, e invece in quel caso c’è una tendenza opposta: i cross su calci piazzati che si sono conclusi con un tiro o addirittura con un gol sono stati pochissimi. Su 102 cross da calci piazzati, dopo Croazia-Messico, solo 12 si erano conclusi con un tiro e soltanto due volte ne era uscito un gol (peraltro segnato in entrambi i casi da Enner Valencia dell’Ecuador, contro Svizzera e Honduras). Soltanto il 2 per cento dei cross su calci piazzati, in altre parole, si è concluso con un gol, mentre questo rapporto nei principali campionati europei è del 2,5 per cento.

Già in un articolo precedente, il Washington Post si chiedeva quante possibilità ha una squadra di segnare un gol ogni volta che batte un calcio d’angolo: la risposta è che c’è mediamente c’è un gol su calcio d’angolo per ogni 30 calci d’angolo battuti. In Premier League sono stati battuti più di 12 mila calci d’angolo dal 2011: da una piccolissima percentuale ne sono usciti dei passaggi corti, ma nella maggior parte dei casi c’è stato un cross in area. Di questi, poco meno di 11 mila – la stragrande maggioranza – non si sono conclusi neppure con un tiro: troppo lunghi, o intercettati dai difensori o carambolati in area di rigore con un niente di fatto. Soltanto nel 12 per cento dei casi – 1.362 volte – c’è stato effettivamente un tiro, e tra questi soltanto 182 gol. In tre anni di Premier League, sono stati il 13 per cento dei tiri su calcio d’angolo e meno del 2 per cento dei gol totali.

Le percentuali sono un po’ migliori nel caso in cui non si considerino soltanto i cross diretti ma anche le azioni create a partire da calcio d’angolo (un passaggio corto per un compagno vicino alla bandierina, per esempio): in quel caso, su 12.750 calci d’angolo ci sono stati 2.157 tiri, di cui 370 gol.

Foto: Jamie Squire/Getty Images