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  • Martedì 1 luglio 2014

Ottavi di finale, chi gioca oggi

Argentina-Svizzera alle 18 e Belgio-Stati Uniti alle 22: le cose da sapere

during the 2014 FIFA World Cup Brazil Group H match between Belgium and Russia at Maracana on June 22, 2014 in Rio de Janeiro, Brazil.
during the 2014 FIFA World Cup Brazil Group H match between Belgium and Russia at Maracana on June 22, 2014 in Rio de Janeiro, Brazil.

Argentina-SvizzeraBelgio-Stati Uniti sono le due partite degli ottavi di finale del Mondiale in programma martedì 1 luglio, e si giocheranno rispettivamente alle 18 – ora italiana – allo stadio Corinthians di San Paolo e alle 22 allo stadio Fonte Nova di Salvador. Sono le ultime due partite degli ottavi di finale: si riprenderà coi quarti di finale venerdì 4 luglio, dopo due giorni di pausa.

Argentina-Svizzera (solo su Sky, alle 18)
In teoria dovrebbe essere una partita equilibrata, come lo sono state in pratica le altre degli Ottavi giocate finora. L’Argentina, nonostante sia oggettivamente una delle nazionali più forti in circolazione, ha un po’ faticato in un girone tutto sommato modesto. Ha vinto tutte e tre le partite – rispettivamente contro Bosnia, Iran e Nigeria – ma non facilmente e tutte e tre le volte grazie ai gol di Lionel Messi, che invece è sembrato molto più in forma di come veniva descritto all’inizio del torneo. Contro l’Iran e la Bosnia, in particolare, l’Argentina ha attaccato ma in maniera piuttosto confusa, anche per via del fatto che l’allenatore Alejandro Sabella aveva provato a disporre la squadra con un insolito 5-3-2 (poi abbandonato contro la Nigeria, dalla quale ha però subito due gol).

La Svizzera è arrivata ai Mondiali con grandi e inedite aspettative: aveva dominato il proprio girone di qualificazione (non perse nemmeno una delle dieci partite disputate) ed è allenata da sei anni dall’esperto Ottmar Hitzfeld, allenatore tedesco di 65 anni fra i più vincenti in attività, in Europa. Nel 2009, vinse il Mondiale Under 17 grazie ad alcuni giocatori oggi nella nazionale maggiore (Shaqiri, Xhaka e Seferovic). Nei giorni scorsi ha vinto piuttosto agevolmente contro Ecuador e Honduras, ma ha perso 5-2 contro la Francia in una partita un po’ matta – a un certo punto era sotto addirittura di cinque gol – e ha mostrato preoccupanti limiti difensivi. Gioca con un 4-2-3-1 molto offensivo, in cui i tre trequartisti sono giocatori rapidi e tecnici come Shaqiri del Bayern Monaco (il più forte: ha segnato una tripletta contro l’Honduras, fra cui uno dei gol più belli del Mondiale, finora), Granit Xhaka del Borussia Mönchengladbach e Valentin Stocker dell’Hertha Berlino.

Belgio-Stati Uniti (su RAI 1 e Sky, alle 22)
Dovrebbe essere un’altra partita molto combattuta. Il Belgio è da anni una delle squadre europee più forti, sebbene abbia faticato molto più del dovuto nel più facile fra i gironi. In pratica, per qualificarsi ha giocato sul serio una mezz’ora al massimo: molto male entrambi i primi tempi delle due partite iniziali – contro Algeria e Russia – per poi riscuotersi nel finale, segnando rispettivamente due gol dopo il 70esimo e un gol all’88esimo. Contro la Corea del Sud, poiché la squadra era già matematicamente qualificata, l’allenatore Wilmots ha fatto riposare i titolari ma ha vinto lo stesso, di nuovo grazie a un gol negli ultimi minuti (stavolta del difensore del Tottenham Jan Vertonghen, al 78esimo). Lo spettacolare gioco offensivo del Belgio, visto a lungo nelle qualificazioni dei Mondiali, per ora si è notato poco, e sono nati dei dubbi sulle reali possibilità della squadra.

Gli Stati Uniti, complice il fatto che sono allenati dal 2011 dal bravo Jürgen Klinsmann, compiono a ogni edizione dei Mondiali un progresso in più: oltre a qualche discreto giocatore (su tutti i centrocampisti Michael Bradley e Clint Dempsey), hanno dimostrato una grande organizzazione tattica, che gli ha permesso di vincere contro il Ghana, quasi-vincere contro il Portogallo (che ha pareggiato al 95esimo) e di tenere testa alla Germania, con cui hanno perso 1-0. Laggiù, poi, c’è molta eccitazione e dibattito attorno a questa squadra e alla possibilità che più avanti procede nel torneo e più il calcio possa diventare uno sport popolare e rispettato.

foto: Marouane Fellaini del Belgio (Clive Rose/Getty Images)