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  • Lunedì 23 giugno 2014

I separatisti filorussi hanno accettato una tregua provvisoria

Fino al 27 giugno e nonostante sia solo temporanea, potrebbe rappresentare un'importante svolta diplomatica per la risoluzione del conflitto

A girl looks out from under a Ukrainian national flag as relatives of new volunteer recruits of the Ukrainian army 'Donbass' battalion attend a military oath ceremony of the National Guard near the Novi Petrivtsi village not far from Kiev, on June 23, 2014. Some 600 new volunteer recruits of the battalion, mainly representatives of the eastern Donbass region of Ukraine, who followed combat training during three weeks will take part in the military operation against armed pro-Russian militants in the east of the country. Ukraine pressed German Chancellor Angela Merkel and other Western allies today to help end a pro-Russian uprising that has continued to rage in the industrial east despite Kiev's unilateral ceasefire. AFP PHOTO / SERGEI SUPINSKY (Photo credit should read SERGEI SUPINSKY/AFP/Getty Images)
A girl looks out from under a Ukrainian national flag as relatives of new volunteer recruits of the Ukrainian army 'Donbass' battalion attend a military oath ceremony of the National Guard near the Novi Petrivtsi village not far from Kiev, on June 23, 2014. Some 600 new volunteer recruits of the battalion, mainly representatives of the eastern Donbass region of Ukraine, who followed combat training during three weeks will take part in the military operation against armed pro-Russian militants in the east of the country. Ukraine pressed German Chancellor Angela Merkel and other Western allies today to help end a pro-Russian uprising that has continued to rage in the industrial east despite Kiev's unilateral ceasefire. AFP PHOTO / SERGEI SUPINSKY (Photo credit should read SERGEI SUPINSKY/AFP/Getty Images)

Lunedì 23 giugno, i separatisti filorussi di Donetsk e Luhansk, regioni orientali dell’Ucraina, hanno detto di essere disponibili ad accettare il cessate il fuoco di una settimana richiesto venerdì scorso dal presidente Petro Poroshenko. Lo ha dichiarato ad un’agenzia di stampa russa Alexandr Borodai, primo ministro dell’autoproclamata “Repubblica Democratica di Donetsk” e leader dei separatisti, spiegando anche che la tregua sarà rispettata fino alle ore 10.00 del 27 giugno e che c’è la disponibilità da parte loro ad avviare dei negoziati con il presidente ucraino.

Finora, il cessate il fuoco era stato respinto dai ribelli, che lo ritenevano semplicemente una strategia e che avevano dunque continuato a combattere durante tutto il fine settimana scorso. La dichiarazione favorevole ad una tregua di Borodai è invece arrivata dopo un colloquio avvenuto oggi a Donetsk e a cui hanno partecipato l’ex presidente ucraino Leonid Kuchma, l’ambasciatore russo a Kiev Mikhail Zurabov e Heidi Tagliavini rappresentante dell’OSCE, l’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa. Il piano di pace ucraino prevede tra l’altro che i ribelli depongano le armi, che abbandonino gli edifici dell’amministrazione regionale a Donetsk e Lugansk occupati illegalmente e che liberino gli ostaggi. In cambio, i separatisti potranno passare attraverso dei corridoi di sicurezza e raggiungere la Russia.

Diversi analisti sostengono che nonostante il cessate il fuoco sia solo temporaneo, potrebbe essere il segno di una importante svolta diplomatica per la risoluzione del conflitto e dell’inizio di un dialogo diretto per la pace tra le autorità ucraine e i separatisti. Lo ha sostenuto anche il presidente russo Vladimir Putin, citato dall’agenzia Interfax, che è accusato da mesi di essere dietro le proteste dei separatisti in Ucraina orientale. Il 27 giugno – giorno in cui scadrà la tregua – Poroshenko dovrebbe firmare a Bruxelles, in Belgio, un importante accordo economico con l’Unione Europea, lo stesso che l’ex presidente ucraino Viktor Yanukovych si era rifiutato di concludere lo scorso novembre e per cui si erano sviluppate le prime proteste violente a Kiev.