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  • Mercoledì 4 giugno 2014

YouTube è stato sbloccato in Turchia

L'ha deciso la Corte Costituzionale, definendo una "violazione della libertà di espressione" il blocco imposto da Erdoğan due mesi fa

A woman uses a laptop computer showing Youtube's logo on March 27, 2014 in Istanbul, near a poster Berkin Elvan, the 15-year-old boy who died nine months after he was hit by a tear gas canister while going to buy bread during the 2013 protests in Istanbul. Turkey on March 27 banned video-sharing website YouTube, a week after blocking access to Twitter, after both were used to spread audio recordings implicating the prime minister in corruption, local media reported. AFP PHOTO / OZAN KOSE (Photo credit should read OZAN KOSE/AFP/Getty Images)
A woman uses a laptop computer showing Youtube's logo on March 27, 2014 in Istanbul, near a poster Berkin Elvan, the 15-year-old boy who died nine months after he was hit by a tear gas canister while going to buy bread during the 2013 protests in Istanbul. Turkey on March 27 banned video-sharing website YouTube, a week after blocking access to Twitter, after both were used to spread audio recordings implicating the prime minister in corruption, local media reported. AFP PHOTO / OZAN KOSE (Photo credit should read OZAN KOSE/AFP/Getty Images)

In Turchia da martedì 3 giugno si può di nuovo accedere a YouTube. La decisione di rimuovere il blocco all’accesso del popolare servizio di condivisione di video è stata presa dalla Corte Costituzionale turca, che ha detto che il divieto imposto violava le leggi nazionali sulla libertà di espressione. Il blocco a YouTube era stato deciso lo scorso 27 marzo dal governo del primo ministro conservatore Recep Tayyip Erdoğan, attraverso una decisione del Direttorato delle Telecomunicazioni (TIB), ente statale turco che si occupa di tecnologie e comunicazioni: Erdoğan aveva imposto il blocco dopo l’ennesima pubblicazione su YouTube di una conversazione telefonica riservata che aveva avuto con alcuni suoi stretti alleati.

Il blocco di YouTube era stato visto come una reazione del governo turco alla più grave crisi politica che ha coinvolto la Turchia negli ultimi dieci anni: riguarda un enorme scandalo di corruzione, intercettazioni telefoniche private fatte circolare su Internet e una lotta di potere interna alle forze islamiste del paese. Erdoğan ha considerato questi attacchi al governo come un complotto architettato da Fethullah Gülen, influente studioso turco residente negli Stati Uniti e fondatore del movimento Hizmet (“servizio”), un movimento islamista turco che comprende diversi esponenti della magistratura. Per fermare questi attacchi il 20 marzo Erdoğan aveva bloccato anche Twitter, che è stato a sua volta sbloccato il mese scorso sempre su decisione della Corte Costituzionale turca.