I vantaggi della testa tonda

Il genetista Edoardo Boncinelli spiega perché la cosa più esposta e in vista del nostro corpo è fatta così e come si distingue da quella di tutti gli altri animali

Il genetista Edoardo Boncinelli ha raccontato sulla Stampa perché la nostra testa è tonda e senza un muso importante, rispetto a quella di altri animali a noi più prossimi, come i primati. La forma del nostro cranio è il frutto di una serie di progressive evoluzioni, quasi sempre vantaggiose.

Di tutti gli animali di una certa dimensione noi siamo quelli con la testa più rotonda. Per diversi motivi. Alcuni ovvi, altri meno. Per prima cosa si osserva in noi la riduzione del «muso», che perde terreno rispetto alla vera e propria scatola cranica, arrotondata per natura. Il muso serve per masticare, oltre che per aggredire a morsi e raggiungere e staccare il cibo, e ha una primaria funzione olfattiva. Non è che per noi la funzione nutritiva abbia perso valore, ma è stata ridimensionata e i suoi correlati anatomici profondamente riprogettati. Anche grazie all’uso delle braccia e delle mani e alla stazione eretta, il cui sviluppo incide così indirettamente sulla geometria del cranio.

Alleggerita della funzione masticatoria e di quella «prensile» della bocca, la testa si limita quasi esclusivamente a contenere il cervello, la grossa centrale di controllo delle nostre reazioni alle stimolazioni ambientali e dei nostri comportamenti. La testa serve così soprattutto a ponderare le azioni e a pensare in anticipo a quello che c’è da fare o che ci potrebbe essere da fare. Il cervello diventa allora più grande e si specializza, sia in aree essenziali per la sopravvivenza – quelle più antiche e comuni a tutti i vertebrati – sia in quelle accessorie e «libere» da impegni pressanti, con la corteccia cerebrale su tutte. Quest’ultima compare solo nei mammiferi, limitandosi spesso a occupare una minuscola superficie sopra il cervello più antico e localizzato nel centro della scatola cranica. Salendo nella scala evolutiva dei mammiferi la corteccia diviene sempre più estesa e finisce con l’avvolgere, nel nostro caso, l’intero cervello antico che appare così nascosto alla nostra vista dalla presenza della stessa.

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