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  • Giovedì 29 maggio 2014

Un altro stupro di gruppo in India

Due ragazze di 14 e 15 anni sono state violentate e poi impiccate a un albero: una persona è stata arrestata e due poliziotti sospesi, accusati di connivenza

Leftist women activists carry posters as they shout slogans during a protest march against the gangrape and murder of a teenager, in Kolkata on January 3, 2014. An Indian teenager near the eastern city of Kolkata has been gangraped twice and then burned alive, police said, sparking protests after she died of her injuries. The 16-year-old was assaulted first on October 26, 2013 and then again the day after by a group of more than six men near her family's home in Madhyagram town, about 25 kilometres (15 miles) north of Kolkata. After being set on fire on December 23, she died in a state-run hospital on December 31. AFP PHOTO/Dibyangshu SARKAR (Photo credit should read DIBYANGSHU SARKAR/AFP/Getty Images)
Leftist women activists carry posters as they shout slogans during a protest march against the gangrape and murder of a teenager, in Kolkata on January 3, 2014. An Indian teenager near the eastern city of Kolkata has been gangraped twice and then burned alive, police said, sparking protests after she died of her injuries. The 16-year-old was assaulted first on October 26, 2013 and then again the day after by a group of more than six men near her family's home in Madhyagram town, about 25 kilometres (15 miles) north of Kolkata. After being set on fire on December 23, she died in a state-run hospital on December 31. AFP PHOTO/Dibyangshu SARKAR (Photo credit should read DIBYANGSHU SARKAR/AFP/Getty Images)

Mercoledì mattina sono stati trovati a Katra, del distretto di Badaun, nello stato settentrionale indiano dell’Uttar Pradesh, i corpi di due ragazze violentate e poi impiccate a un albero di mango. Le due ragazze erano cugine: avevano 14 e 15 anni ed erano sparite da casa loro nella notte di martedì. Facevano parte della comunità dei paria o dalit, nota in passato come la classe degli “intoccabili”: la traduzione corretta è “oppressi”. La polizia non ha ancora concluso le indagini, anche se crede che alla base dell’attacco ci siano motivazioni legate alla casta di appartenenza delle due cugine.

Un uomo è stato arrestato dalla polizia come sospetto, ma le forze dell’ordine ne stanno cercando altri. Il Times of India riporta che gli abitanti del villaggio delle due ragazze hanno protestato duramente contro i poliziotti locali, accusandoli di avere svolto il loro lavoro superficialmente e in maniera connivente con i colpevoli: due poliziotti in particolare sono stati sospesi dal loro incarico per non avere trasmesso la denuncia della famiglia al momento della sparizione delle due ragazze. I residenti locali hanno anche impedito alla polizia di rimuovere subito i cadaveri delle due ragazze dagli alberi di mango, finché non fossero state prese misure contro gli accusati.

Secondo la polizia le due ragazze hanno subito uno stupro di gruppo, un tipo di violenza di cui negli ultimi due anni si sta parlando sempre di più sui giornali indiani. L’approccio e l’attenzione verso questo tipo di crimini è aumentato molto da quando nel 2012 una ragazza di 23 anni fu violentata da quattro uomini su un autobus a Delhi: da allora il governo indiano ha adottato una serie di misure per punire con maggiore severità i colpevoli di violenze sessuali. Tutti i commentatori sono concordi nel dire che il problema riguarda tanto la gestione dei casi da parte delle autorità – in molti casi è la polizia stessa che invita a non denunciare lo stupro – quanto una culturale mancanza di rispetto nei confronti delle donne. Nella sola città di New Delhi ci sono stati 572 casi di stupro nel corso del 2011 e oltre seicento nell’anno successivo.