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  • Martedì 27 maggio 2014

Il direttore di “Die Zeit” ha votato due volte alle europee

Ha potuto farlo perché ha il doppio passaporto, ma dice che non sapeva fosse proibito: la procura di Amburgo ha aperto un'indagine

(FILES) A photo taken on October 06, 2010 in Hamburg shows German-Italian editor of German weekly Die Zeit, Giovanni di Lorenzo, during the World Editors Forum (WEF). Lorenzo earned ridicule in Germany and faces a possible fine or jail term after admitting on TV that he voted twice in the European Parliament election of May 25, 2014.
AFP PHOTO / DPA / ANGELIKA WARMUTH
+++ GERMANY OUT (Photo credit should read ANGELIKA WARMUTH/AFP/Getty Images)
(FILES) A photo taken on October 06, 2010 in Hamburg shows German-Italian editor of German weekly Die Zeit, Giovanni di Lorenzo, during the World Editors Forum (WEF). Lorenzo earned ridicule in Germany and faces a possible fine or jail term after admitting on TV that he voted twice in the European Parliament election of May 25, 2014. AFP PHOTO / DPA / ANGELIKA WARMUTH +++ GERMANY OUT (Photo credit should read ANGELIKA WARMUTH/AFP/Getty Images)

Domenica 25 maggio, invitato a commentare i risultati delle elezioni europee nello studio televisivo della principale emittente pubblica tedesca ARD, il direttore del settimanale tedesco Die Zeit Giovanni Di Lorenzo ha detto: «Devo ammettere che ho votato due volte. La prima ieri (sabato, ndr) presso il Consolato italiano e oggi, di nuovo, in una scuola elementare di Amburgo».

Di Lorenzo ha spiegato di avere la doppia nazionalità (tedesca e italiana) e di avere due passaporti, cosa che gli ha permesso di andare a votare due volte senza che a uno dei due seggi qualcuno potesse fermarlo. Il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schäuble, ex ministro degli Interni, era presente al dibattito accanto a Di Lorenzo e ha detto: «Non può essere che uno voti più volte per il Parlamento europeo e gli altri una sola». E ha aggiunto: «Questo è un buon argomento contro il possesso di più passaporti». Alla fine della trasmissione Di Lorenzo ha promesso a Schäuble che non l’avrebbe più fatto; il ministro lo ha rassicurato dicendogli che «comunque non dovrà andare in prigione per questo».

In realtà la legge tedesca sulle elezioni europee afferma molto chiaramente che i cittadini UE in possesso di doppia cittadinanza «possono esercitare il loro diritto di voto una sola volta». Farlo due volte significa commettere una frode punibile, in base al paragrafo 107 del codice penale, con una condanna fino a cinque anni di carcere. La procura di Amburgo ha detto di aver aperto un’indagine nei confronti di Di Lorenzo dopo aver ricevuto una denuncia dal partito Alternativa per la Germania (che domenica ha ottenuto il 7 per cento dei voti). Roderich Egeler, responsabile della Commissione elettorale della Germania, ha spiegato che per chi possiede due passaporti non è anomalo ricevere due tagliandi elettorali (in questo caso dalle autorità italiane e da quelle tedesche), ma che sta «al cittadino dell’Unione far valere i propri diritti come prescritto dalla legge. Cioè andando a votare una sola volta».

Intervistato dal quotidiano Bild Di Lorenzo ha detto di essere dispiaciuto, di non sapere che non fosse permesso votare in due paesi e che se lo avesse saputo non lo avrebbe mai fatto né lo avrebbe raccontato in televisione. Diversi quotidiani, però, sostengono che Di Lorenzo potrebbe aver fatto questa dichiarazione per attirare l’attenzione sui rischi di frode legati alla mancanza di controlli nel sistema di voto alle europee: la scorsa settimana il giornale di cui è direttore dal 2004 aveva pubblicato un articolo che evidenziava quella lacuna: «Se non si interviene per chiarire la situazione degli elettori con doppia cittadinanza potrebbero esserci delle frodi consistenti», c’era scritto. Si spiegava anche che nella sola Germania circa un milione di elettori avrebbero potuto votare due volte: tra questi circa 460mila polacchi e 130mila italiani. «Qualcuno controlla se un elettore con doppia nazionalità, accidentalmente o deliberatamente, durante il fine settimana visiterà due seggi elettorali?», ci si chiedeva in conclusione dell’articolo.