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  • Sabato 24 maggio 2014

Lo scontro fra Amazon e Hachette

Le prevendite e le vendite di alcuni libri sono stati volontariamente ostacolate da Amazon, dice l'editore Hachette, e c'entra una disputa sul prezzo degli e-book

Venerdì 23 maggio diverse testate statunitensi e inglesi hanno segnalato che il negozio online di Amazon, una tra le più grandi società di e-commerce al mondo, ha interrotto o reso difficoltose le vendite e pre-vendite di alcuni libri pubblicati dall’editore Hachette, del gruppo francese Lagardère: tra questi, alcuni titoli molto attesi, come l’ultimo romanzo di J. K. Rowling (“The Silkworm”, in uscita a giugno) e altri libri di autori molto noti come James Patterson, Michael Connelly, Adam Brookes, Nicholas Sparks. In alcuni casi la possibilità di acquisto della versione dei libri in edizione tascabile è completamente scomparsa dalle opzioni a disposizione del cliente, e in altri casi Amazon segnala tempi di reperibilità insolitamente molto lunghi, o prezzi più alti rispetto a quelli di altri rivenditori.

Amazon

Amazon-Hachette

Amazon non ha commentato le segnalazioni riportate dai media. Molti fanno però notare che tra Amazon e Hachette prosegue da diverso tempo uno scontro riguardo al contratto sul prezzo di vendita dei libri: la tesi di Hachette è che Amazon stia volontariamente disincentivando le vendite dei suoi libri.

Al centro del litigio, come ha raccontato una portavoce di Hachette al Wall Street Journal, c’è la vendita degli e-book del gruppo su Amazon. Funziona così: i rivenditori ricevono gli e-book a un prezzo fissato dagli editori, ma su cui possono applicare uno sconto, che nel caso di negozi come Amazon solitamente è del 30 per cento. Questo sconto riduce i ricavi dell’editore, e attualmente è in corso una disputa proprio su questo punto: Amazon vuole applicare uno sconto maggiore, Hachette no, e non hanno ancora trovato un accordo.

La posizione di Amazon, spiega il WSJ, è che rispetto ai libri stampati gli e-book generano maggiori profitti per gli editori, perché tagliano i costi relativi alla carta, alla stampa, alla rilegatura e al trasporto. Alcune settimane fa Bedi Singh – capo del settore commerciale del gruppo News Corporation, che possiede l’editore HarperCollins e pubblica lo stesso Wall Street Journal – ha detto che i margini di guadagno per gli editori sono del 75 per cento circa sugli e-book, del 60 sulle edizioni tascabili e del 40 sulle edizioni con copertina rigida. Durante il primo quadrimestre del 2014, secondo un documento pubblicato da Lagardère, gli e-book hanno rappresentato il 34 per cento delle vendite di Hachette negli Stati Uniti: è una disputa essenziale, spiega il WSJ, perché Hachette è nota per la vendita di molti libri di grande successo commerciale, e ci sono potenzialmente un mucchio di soldi in ballo.

Venerdì Michael Pietsch, amministratore delegato di Hachette, ha inviato agli autori una lettera in cui li avvisa che la società «sta facendo tutto il possibile per trovare una soluzione a questa difficile situazione, la migliore per gli autori e il loro lavoro, e quella che tutela la nostra possibilità di sopravvivere e crescere come casa editrice che mette al centro gli autori».

In certi casi i libri di Hachette sono al momento disponibili ma vengono venduti a prezzi molto più alti rispetto a quelli offerti da altri siti: “The Skin Collector” di Jeffery Deaver, ad esempio, in versione copertina rigida costa 25.20 dollari su Amazon.com e 17.99 su barnesandnoble.com, il sito del venditore di libri Barnes & Noble. All’inizio del mese Deaver ha scritto sulla sua pagina Facebook: «A causa di una disputa con il gruppo editoriale Hachette, che pubblica The Skin Collector, Amazon ha scelto di cercare di intimidire gli editori, gli autori e i lettori riducendo significativamente lo sconto sul prezzo dei miei libri e quello di altri autori che pubblicano con Hachette». La scorsa settimana, in un’intervista al Washington Post, Gail Hochman, presidente della Association of Authors’ Representatives, aveva detto che «questa è una tattica brutale e manipolatoria, che ironicamente arriva proprio da una società che proclama il suo obiettivo di soddisfare i bisogni e i desideri dei suoi clienti, e di essere il meglio per gli autori».