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  • Lunedì 19 maggio 2014

Toh, l’ex fidanzata di Kim Jong-un è viva

La poco credibile storia dell'ex ragazza uccisa perché attrice in un film porno – che finì su molti giornali – è stata smentita da un video in cui lei sembra stare benissimo

In this Wednesday, April 9, 2014 image made from video, North Korean leader Kim Jong Un holds up parliament membership certificate during the Supreme People's Assembly in Pyongyang, North Korea. North Korea's newly-selected parliament met for the first time on Wednesday in Pyongyang. It was the first time that North Korea has reassembled its parliament under new leader Kim. (AP Photo/KRT via AP Video) TV OUT, NORTH KOREA OUT
In this Wednesday, April 9, 2014 image made from video, North Korean leader Kim Jong Un holds up parliament membership certificate during the Supreme People's Assembly in Pyongyang, North Korea. North Korea's newly-selected parliament met for the first time on Wednesday in Pyongyang. It was the first time that North Korea has reassembled its parliament under new leader Kim. (AP Photo/KRT via AP Video) TV OUT, NORTH KOREA OUT

Lo scorso agosto era circolata molto una notizia piuttosto sensazionale: Kim Jong Un aveva fatto giustiziare la sua ex fidanzata, la cantante Hyon Song-wol, colpevole di aver partecipato alle riprese di un film porno. Pochi giorni fa, tuttavia, sul canale Youtube della DPRK (l’emittente televisiva ufficiale nord coreana) è stato pubblicato un video in cui si vede Song-wol parlare al pubblico durante una manifestazione: la cosa sembrerebbe provare il fatto che Song-wol sia viva.

Dato che la Corea del Nord è uno dei regimi totalitari più chiusi del mondo, la comunità internazionale è abituata ad apprendere le notizie che la riguardano attraverso la stampa sudcoreana e quella cinese, che hanno qualche buona fonte. I molti tratti surreali della dittatura nordcoreana, insieme alla difficoltà di reperire informazioni affidabili e una certa dipendenza della stampa occidentale, anche italiana, dalle notizie “strano ma vero”, hanno fatto sì che negli ultimi mesi circolassero molte notizie sulla Corea del Nord evidentemente false: per esempio la storia dello zio sbranato dai cani o quella della pettinatura obbligatoria.

La notizia dell’esecuzione di Song-wol era stata data per la prima volta da Chosun Ilbo, un giornale conservatore sudcoreano che, come ha scritto il Washington Post, “non si fa troppi problemi a pubblicare storie fragili che potrebbero essere anche false”. Hyon Song-wol, aveva scritto il Chosun Ilbo, era stata giustiziata insieme a altri 11 musicisti accusati dello stesso reato e le famiglie dei condannati erano state mandate nei campi di lavoro, come accade per i familiari dei dissidenti politici nord coreani (il Post raccontò la storia, dubitandone molto e suggerendo che queste voci potessero essere state “diffuse dai quotidiani sudcoreani per dare un’immagine negativa della Corea del Nord”).

La storia sull’esecuzione dell’ex fidanzata di Kim Jong-un – interamente basata su “fonti cinesi” – era piuttosto ricca di particolari, alcuni dei quali si erano mostrati piuttosto contraddittori: per esempio il fatto che tra le accuse rivolte ai condannati a morte c’era aver mostrato copie della Bibbia durante alcune scene del film porno. In molti, dall’inizio, avevano cominciato a dubitare della veridicità della faccenda, ma la notizia era circolata comunque moltissimo (anche in Italia). Come ha scritto oggi il Washington Post, la storia aveva tutti gli ingredienti per fare notizia: «Sesso. Omicidio. Repressione del Cristianesimo. Corea del Nord. La storia aveva del potenziale».

Quello che segue è il video pubblicato dalla DPRK il 17 maggio, che mostra Hyong Song-wol parlare durante un convegno con una divisa nordcoreana. Anche se non ci sono prove definitive circa l’attendibilità di questo video, vista la fragilità della storia dello scorso agosto è ragionevole pensare che tutta la faccenda dell’esecuzione e del film porno fosse stata inventata, o quantomeno non attentamente verificata, dal Chosun Ilbo.

Il Washington Post si è chiesto come sia possibile che storie evidentemente infondate – o molto fragili, nel migliore dei casi – continuino a essere pubblicate e riprese con molta enfasi anche dai media occidentali.

La maggior parte delle storie che vengono raccontate sono evidentemente ridicole e questo aspetto è molto importante. I media occidentali, anche se lo hanno fatto con un tono tra l’incredulo e il sarcastico, hanno riportato le notizie di Kim Jong Il che mandava in buca 5 palline in un colpo solo durante la sua prima partita a golf, quella dello zio di Kim Jong Un sbranato dai cani e quella degli scienziati nord coreani che avevano scoperto l’esistenza degli unicorni. Queste storie possono dare un’indicazione su come mai questo tipo di notizie vengano sempre pubblicate in massa dai giornali: Time, con la storia degli unicorni, ha raccolto 27.000 “mi piace” su Facebook. Il Telegraph, con la notizia della condanna a morte della fidanzata e porno diva, ne ha ottenuti circa 57.000. Storie pazzesche generano numeri di pagine viste pazzeschi e nessun paese genera più storie pazzesche della Corea del Nord.