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  • Domenica 18 maggio 2014

Almeno 20 morti per l’alluvione nei Balcani

Un terzo della Bosnia è sott'acqua e l'acqua ha portato via i cartelli che indicavano i campi minati sparsi per il paese durante la guerra: ci sono migliaia di sfollati

A group is evacuated by boat over flooded streets in the town of Obrenovac, 40 kilometers west of Belgrade, on May 17, 2014. Deadly floods across Bosnia and Serbia have claimed at least 14 lives and led to the evacuation of 15,000 people after the Balkans suffered its heaviest rainfall in a century, officials said on Saturday. AFP PHOTO / ALEXA STANKOVIC (Photo credit should read ALEXA STANKOVIC/AFP/Getty Images)
A group is evacuated by boat over flooded streets in the town of Obrenovac, 40 kilometers west of Belgrade, on May 17, 2014. Deadly floods across Bosnia and Serbia have claimed at least 14 lives and led to the evacuation of 15,000 people after the Balkans suffered its heaviest rainfall in a century, officials said on Saturday. AFP PHOTO / ALEXA STANKOVIC (Photo credit should read ALEXA STANKOVIC/AFP/Getty Images)

Almeno venti persone sono morte negli ultimi quattro giorni in Bosnia e Serbia a causa della più grande alluvione mai registrata nella storia dei Balcani: le autorità serbe sono particolarmente preoccupate per il livello di acqua della Sava, uno dei principali fiumi che negli ultimi giorni sono esondati causando, tra le altre cose, migliaia di sfollati. Secondo i meteorologi il livello della Sava potrebbe infatti raggiungere il suo picco oggi, domenica 18 maggio. Il bilancio dei morti e degli sfollati probabilmente salirà di parecchio nelle prossime ore e giorni, visto che le autorità serbe hanno deciso di non comunicare i dati sui morti di alcune delle aree più colpite, almeno fino a che le acque non recederanno.

Le fotografie aeree mostrano che circa un terzo dell’intera Bosnia è coperto dall’acqua. Circa 100 mila persone sono state evacuate dall’area più colpita dove, secondo il governo, vivono almeno un milione di persone. L’acqua ha anche portato via i cartelli che indicavano i campi minati, in cui sono ancora sparse 100 mila mine che risalgono alla guerra dell’inizio degli anni Novanta. Inoltre c’è il rischio che frane e smottamenti abbiano spostato le mine, rendendo necessarie nuove ricognizioni.

In alcuni punti, l’alluvione è arrivata sotto forma di onde altre tre-quattro metri, ha detto il capo della polizia serba Gojko Vasic. La preoccupazione principale del governo serbo, al momento, è salvare la centrale Nikola Tesla, la più importante del paese, che rischia di essere danneggiata dalla nuova piena della Sava. BBC ha pubblicato un video con alcune riprese aeree della zona attorno alla centrale Nikola Tesla.

Secondo i meteorologi quella in corso è l’alluvione più forte degli ultimi 120 anni, da quando cioè sono cominciate le registrazioni di questi fenomeni. Tra giovedì e sabato è caduta la quantità di pioggia che solitamente cade in tre mesi.