• Mondo
  • Sabato 17 maggio 2014

Il controverso spot della Coca-Cola con i lavoratori di Dubai

Per un mese i lavoratori immigrati a Dubai hanno potuto chiamare nei loro paesi d'origine al prezzo di un tappo di Coca-Cola

Negli ultimi dieci giorni quasi un milione di persone hanno visto su YouTube uno spot della Coca-Cola intitolato “Hello Happiness”. I protagonisti dello spot sono alcuni lavoratori immigrati a Dubai, il centro culturale e finanziario degli Emirati Arabi Uniti. Nella prima parte dello spot, i lavoratori sono mostrati alle prese con le loro difficili condizioni di lavoro. La musica e le immagini sono cupe e ricordano i toni di un documentario o di un’inchiesta di denuncia.

Nella seconda parte viene mostrato come cambia la situazione e l’umore dei lavoratori quando in un quartiere operaio vengono installate alcune cabine telefoniche funzionanti con tappi di bottiglie di Coca-Cola. Per ogni tappo, i lavoratori ottengono la possibilità di effettuare una chiamata internazionale di tre minuti. Il claim dello spot é: “Cosa accadrebbe se con ogni Coca-Cola si potessero avere anche alcuni minuti di felicità extra?”. Il riferimento è al costo spropositato delle chiamate internazionali che i lavoratori immigrati a Dubai sono costretti a pagare per tenersi in contatto con le loro famiglie all’estero. Un lavoratore immigrato a Dubai guadagna tra i 5 e i 6 dollari al giorno. Il costo per un minuto di una chiamata internazionale è di poco meno di un dollaro, mentre una bottiglia di Coca-Cola costa circa 50 centesimi: in pratica significa che in ogni tre minuti di telefonata, e per ogni tappo di Coca-Cola, il lavoratore risparmia più di due dollari.

Le cabine telefoniche funzionanti con tappi di bottiglia, che sono state installate per davvero, erano cinque e sono rimaste a Dubai per tutto il mese di aprile prima di essere smontate. Circa 40 mila persone hanno effettuato chiamate utilizzando le cabine della Coca-Cola.

Molti commentatori hanno apprezzato lo spot (in diversi hanno scritto di essersi commossi guardandolo). Secondo Coca-Cola il 95 per cento dei commenti sui social network è stato positivo. Come ha raccontato il New Yorker, però, ci sono state anche molto critiche. Il trattamento degli operai immigrati a Dubai è stato duramente criticato da un rapporto di Human Rights Watch. A quanto risulta, molti immigrati lavorano senza alcun tipo di tutela sindacale, per paghe molto basse e in condizioni di lavoro che mettono a rischio la loro salute. Alcuni lavorano contro la loro volontà, e i loro datori di lavoro gli ritirano il passaporto per assicurarsi che non facciano ritorno ai loro paesi d’origine.

Seconda Nicholas McGeehan, uno degli autori del rapporto di Human Rights Watch, lo spot di Coca-Cola è “odioso”. Secondo McGeehan, la società si approfitta di lavoratori sottopagati per farsi pubblicità e finisce con normalizzare e “glorificare” la loro condizione di vita: «Duecento anni fa, sarebbe stato appropriato per Coca-Cola farsi pubblicità in mezzo agli schiavi che lavoravano i campi di cotone del sud degli Stati Uniti?».