La Camera autorizza l’arresto di Genovese

Con 371 voti favorevoli, 39 contrari e 16 astenuti la Camera – PD compreso – ha approvato l'autorizzazione a procedere contro un deputato del PD

Il banco di un deputato del M5S. (Roberto Monaldo / LaPresse)
Il banco di un deputato del M5S. (Roberto Monaldo / LaPresse)

La Camera dei Deputati ha autorizzato l’arresto di Francantonio Genovese con 371 voti favorevoli, 39 contrari, 16 astenuti e 216 assenti. La richiesta di arresto era stata emessa dalla procura di Messina lo scorso marzo; Genovese, deputato messinese del Partito Democratico, era stato il candidato più votato alle primarie dei parlamentari del 2012. La decisione è stata presa con voto palese, con l’assenso di tutti i gruppi. Hanno votato a favore i gruppi del M5S, di SEL e del PD; si sono astenuti i deputati di Scelta Civica e Popolari per l’Italia; hanno votato contro i gruppi di Forza Italia (tra cui c’erano moltissimi assenti) e di NCD.

Genovese è accusato da marzo di una serie di reati che vanno dall’associazione a delinquere al peculato, dalla truffa al riciclaggio al falso in bilancio. Venerdì 9 maggio la giunta per le Autorizzazioni aveva ritenuto fondate le motivazioni della procura, esprimendo parere favorevole all’autorizzazione dell’arresto: avevano votato sì all’arresto i deputati del PD, del M5S e di SEL, avevano votato no quelli di NCD, FI, Scelta Civica e Popolari per l’Italia.

Il PD inizialmente aveva chiesto il rinvio del voto su Genovese, dicendo di voler “sottrarre la questione alla campagna elettorale”, ma poco dopo le due del pomeriggio Repubblica ha raccolto una dichiarazione di Matteo Renzi secondo cui “il PD chiede di votare subito, oggi stesso, per l’arresto di Genovese con voto palese”.

La ragione per cui il PD aveva chiesto il rinvio era garantire la conversione in legge del decreto lavoro, approvato in mattinata, e del decreto casa, che scade il 27 maggio. I tempi sono molto stretti perché la prossima settimana, l’ultima prima delle elezioni amministrative ed europee, i lavori della Camera sono sospesi per permettere ai parlamentari di raggiungere i loro collegi e fare campagna elettorale. Questo vuol dire però che anche il voto sull’arresto di Genovese, qualora fosse rinviato, slitterebbe a dopo le elezioni europee e amministrative. E questa è un’altra parte del motivo per cui il PD aveva chiesto il rinvio: per quanto la linea del partito, come dimostrato dal voto in commissione, sia votare a favore dell’arresto, si teme che col voto segreto qualcosa possa andare storto a pochi giorni dalle elezioni. «Non so se fidarmi del Movimento 5 Stelle», ha detto Debora Serracchiani, alludendo alla possibilità – ampiamente discussa dai giornali in questi giorni – che col voto segreto una parte dei deputati M5S possa votare contro l’arresto per dare poi la colpa al PD. Per questo il PD aveva subordinato la possibilità di votare oggi sull’arresto di Genovese a una condizione: il voto palese.