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  • Mercoledì 14 maggio 2014

L’Honduras ai Mondiali

Seconda guida alle squadre che giocheranno in Brasile: questa è una che non ha mai vinto una partita dei Mondiali, ma ha dalla sua la "Costliña"

Honduras' national football team forward Jerry Bengtson, in San Pedro Sula on March 5, 2014. AFP PHOTO/Orlando SIERRA (Photo credit should read ORLANDO SIERRA/AFP/Getty Images)
Honduras' national football team forward Jerry Bengtson, in San Pedro Sula on March 5, 2014. AFP PHOTO/Orlando SIERRA (Photo credit should read ORLANDO SIERRA/AFP/Getty Images)

La nazionale dell’Honduras si è qualificata per i Mondiali per la terza volta nella propria storia, dopo aver partecipato alle edizioni del 1982 e del 2010. È finita in un gruppo difficile, assieme a Svizzera, quest’anno molto forte, Francia ed Ecuador. È allenata dal 54enne colombiano Luis Fernando Suárez, noto principalmente per avere allenato la nazionale dell’Ecuador e averle fatto raggiungere il miglior risultato di sempre ai Mondiali (gli ottavi di finale, nel 2006). Poco meno di metà dei suoi giocatori gioca in Honduras, ma sei di loro in squadre del Regno Unito; attualmente l’Honduras è al 30esimo posto nel ranking FIFA, la classifica che tiene conto dei risultati di tutte le nazionali di calcio del mondo, appena sotto la Serbia e sopra squadre rispettate come Repubblica Ceca, Nigeria e Giappone.

Gran calma: cos’è l’Honduras?
L’Honduras è un paese centroamericano che confina a nord con il Guatemala, a ovest con El Salvador e a sud con il Nicaragua, e ha Tegucigalpa come capitale. Ha circa 7,6 milioni di abitanti; fino al 1821 era governato dalla Spagna, poi è brevemente passato sotto il Messico e dal 1838 è una repubblica indipendente. L’Honduras ha il primato del più alto tasso di omicidi nel mondo; nel 2013, un rapporto dell’ONU ha stimato che ce ne siano stati 90,4 ogni 100mila abitanti (in Europa quasi ovunque meno di 3, nel 2012 in Iraq e Afghanistan – entrambe zone di guerra – meno di 30).

hondu

Il calcio e l’Honduras
Il campionato di calcio honduregno, la Liga Nacional de Fútbol Profesional de Honduras, viene organizzato dal 1965 e come molti tornei sudamericani si giocano due successivi campionati, quello di Apertura e di quello di Clausura, le cui prime sei squadre classificate si giocano i due titoli in un breve play-off al termine di ciascun torneo. L’ultimo campionato disputato è stato quello di Clausura della stagione 2013-2014, ed è stato vinto dall’Olimpia, la squadra più titolata del paese (finora ha vinto 27 campionati). La sorpresa della stagione però è stata la Real Sociedad, una squadra fondata nel 1986 che finora non ha mai vinto il campionato; nell’Apertura 2013-2014 è arrivata prima e ha perso nella finale dei play-off contro la Real España, mentre in quello nel Clausura successivo è arrivata seconda ma è stata eliminata in semifinale dal Marathón. La Real Sociedad è anche la squadra dove gioca l’attaccante 25enne Rony Martínez, capocannoniere della stagione 2013-2014 e convocato per i Mondiali.

Come è arrivato ai Mondiali
Le qualificazioni per i Mondiali della CONCACAF, la confederazione calcistica di Nord America, Centroamerica e Caraibi (l’equivalente della UEFA in Europa), durano poco meno di due anni e mezzo e si compongono di quattro turni eliminatori. Le sei squadre dal ranking FIFA più alto all’inizio delle qualificazioni passano direttamente al terzo turno, e l’Honduras è stata una di queste. Ha vinto facilmente quasi tutte le partite del Gruppo C (uno dei quattro da quattro squadre ciascuno previsti nel terzo turno) ed è passata al “supergirone” finale del quarto turno, nel quale si qualificano le prime tre e la quarta gioca lo spareggio con la vincente del gruppo unico delle squadre dell’Oceania. L’Honduras è arrivata terza, e ha anche fatto una buona figura nelle partite più importanti: ha vinto 2-1 contro gli Stati Uniti in casa, ha pareggiato e vinto contro il Messico (ma ha perso contro Panama e Costa Rica, complicandosi la vita per qualche mese).

Chi sono i giocatori da tenere d’occhio
La squadra è composta da un gruppo “storico” e da alcuni giovani, i quali giocano tutti in Honduras. Uno dei giocatori più noti della squadra è Wilson Palacios, centrocampista che dal 2007 gioca in Inghilterra, attualmente nel Wigan. In difesa c’è Emilio Izaguirre, terzino sinistro da anni titolare nel Celtic Glasgow. Secondo il sito di statistiche sportive Squawka il giocatore più importante per la squadra è il duttile ed esperto difensore Maynor Figueroa, che gioca in Premier League nello Hull City. 

Uno dei giocatori più notevoli è l’attaccante 31enne Carlo Costly, figlio del difensore Anthony Costly che fece parte della squadra che partecipò ai Mondiali del 1982. Costly è tornato in Honduras quest’anno dopo aver giocato in Inghilterra (nel Birmingham City), in Romania (nel Vaslui), in Messico (nell’Atlas) e negli Stati Uniti (negli Houston Dynamo).

Costly è inoltre noto per utilizzare spesso una particolare mossa per saltare l’uomo tutta sua, chiamata Costliña. Come si vede nel video, la Costliña consiste in una specie di finta di corpo eseguita quando il giocatore avversario attacca Costly sul lato destro: quando vede l’avversario arrivare, Costly rallenta studiatamente i suoi movimenti e finta di tirare indietro la gamba sinistra, con cui sta controllando il pallone (è mancino). In realtà, prende lo slancio e porta velocemente la palla avanti proprio col sinistro, prendendo di sorpresa l’avversario.

Quante speranze ha (di passare il girone)?
Molto poche, considerato che Francia e Svizzera sono di un’altra categoria. Probabilmente si accontenterebbero di vincere almeno una partita – magari contro l’Ecuador – visto che nelle edizioni a cui hanno partecipato non è ancora accaduto (hanno ottenuto due pareggi nel 1982 e uno nel 2010). Intanto, 12 giocatori dei 23 convocati hanno già iniziato la preparazione al Mondiale poiché i campionati a cui partecipano sono già finiti. L’Honduras giocherà la prima partita contro la Francia il 15 giugno.

Il Post ha cominciato a pubblicare un articolo al giorno dedicato a ciascuna delle squadre che parteciperanno ai Mondiali. L’archivio degli articoli precedenti di questa serie lo trovate qui