Hanno rovinato il calcio, o il calcio rovina il resto?

Se lo domanda Michele Serra, ribaltando il luogo comune per cui "il tifo è infiltrato da criminali ed estremisti politici"

Nella sua rubrica quotidiana su Repubblica, Michele Serra si chiede se non sia diventata una frase fatta e meccanica quella per cui “il tifo ultras è infiltrato dalla criminalità e dall’estremismo politico”: e se invece non sia più realistico sostenere che le dinamiche e le consuetudini del tifo organizzato alimentino e crescano criminali e fanatici.

Forse sarebbe il caso di correggere quello che scriviamo e leggiamo da anni: che il tifo ultras è infiltrato dalla criminalità e dall’estremismo politico. Come se il tifo ultras fosse un contenitore “neutro”, in sé inoffensivo, che agenti esterni malvagi snaturano e distorcono. Proviamo a rovesciare il paradigma: è il tifo ultras che contagia e rivitalizza l’estremismo politico (basti pensare a quante energie fresche le due curve dell’Olimpico hanno portato al fascismo romano) e che offre una vetrina pubblica e una insperabile occasione di popolarità alla criminalità organizzata (vedi il caso di Napoli).
Lo sparatore nero De Santis e il capobastone Genny sono prima di tutto due capi ultrà; quel tipo di fanatismo organizzato è la cultura della curva che glielo ha suggerito e garantito.

(continua a leggere sulla rassegna stampa del blog Triskel182)