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  • Domenica 4 maggio 2014

Le bambole che abitano il villaggio di Nagoro

Una signora costruisce da anni bambole di dimensioni umane, e le sistema in vari punti di un piccolo paesino giapponese in cui vivono lei e pochi altri

Nagoro è un villaggio scarsamente popolato tra le valli di Shikoku, la più piccola delle quattro isole maggiori del Giappone. A Nagoro non ci sono negozi, e negli ultimi anni la popolazione è diminuita man mano che gli abitanti si sono spostati in altre città in cerca di lavoro. Oggi ci vivono soltanto 37 persone. Nel 2003 Ayano Tsukimi è tornata a Nagoro, dove è nata 64 anni fa, e ha cominciato a costruire delle bambole di dimensioni e fattezze umane. Le ha posizionate in diversi punti del villaggio al posto di coloro che nel tempo sono morti o emigrati – in pose che ricordassero le attività degli abitanti di Nagoro.

Fritz Schumann, un filmaker tedesco che vive a Berlino, ha girato un breve documentario su Nagoro – The Valley Of Dolls (La Valle delle Bambole) – e ha parlato a lungo con Tsukimi, che ha raccontato come gli venne in mente questa idea delle bambole, e altri fatti riguardo Nagoro.

Una volta a Nagoro vivevano centinaia di persone, ha spiegato Tsukimi, e c’era anche una grande azienda che offriva diversi posti di lavoro. Oggi invece sono più le bambole – circa 350, e per tutta la valle – che gli abitanti. A Tsukimi venne in mente di costruirle quando, tornando a Nagoro, scoprì che la popolazione del villaggio si stava lentamente riducendo, man mano che i giovani emigravano verso altre città. Tsukimi cominciò quindi a costruire bambole fatte di paglia, stracci e vecchi vestiti, raffiguranti coltivatori, pescatori, cacciatori (persino maestri e scolari, che poi sistemava nelle scuole). Molte bambole sono state sistemate da Tsukimi per le strade, nei principali incroci del villaggio, e si possono vedere anche su Google Maps.

La prima bambola costruita da Tsukimi, a dire il vero, fu uno spaventapasseri con le sembianze di suo padre, fatto per tenere lontani i corvi dal suo orto. Da lì in poi cominciò a costruirne sempre di più, anche perché le bambole non durano a lungo: ci mettono tre anni a deteriorarsi quasi del tutto, ha spiegato Tsukimi, e quindi bisogna rimpiazzarle. Tsukimi ha detto che una delle fasi più complicate della costruzione delle bambole è il momento in cui deve cucire le labbra, perché è la parte che poi incide maggiormente sull’espressione del volto. Da quando Tsukimi ha cominciato a “popolare” Nagoro con le sue bambole, il villaggio è diventato meta di diversi turisti di passaggio e semplici curiosi.