• Mondo
  • Venerdì 2 maggio 2014

Un altro attacco esplosivo in Nigeria

Nella capitale Abuja sono morte almeno 19 persone e 60 sono ferite: l'attentato è stato organizzato nella stessa zona dell'esplosione del 14 aprile, rivendicata da Boko Haram

Nella notte tra giovedì 1 e venerdì 2 maggio, almeno 19 persone sono morte e 60 sono rimaste ferite in un attentato esplosivo ad Abuja, la capitale della Nigeria. Secondo diversi testimoni, l’obiettivo dell’attacco era un posto di guardia della polizia, vicino a una stazione di una linea di autobus. L’attentato non è stato ancora rivendicato, ma nella stessa zona il 14 aprile altre 70 persone erano morte a causa di un altro attacco, che fu in seguito rivendicato da Boko Haram, l’organizzazione terroristica islamica fondamentalista che con la violenza vuole imporre la sharia in Nigeria e l’abolizione delle leggi laiche del paese.

BBC ha raccolto le testimonianze di alcune persone che si trovavano nella zona in cui si è verificata l’esplosione. Hanno raccontato di avere visto un uomo che si allontanava velocemente dall’auto che aveva appena parcheggiato. Pochi minuti dopo l’automobile è esplosa creando una violenta onda d’urto.

Fino a ora i gruppi armati di Boko Haram erano stati principalmente attivi nella parte nord-orientale della Nigeria. Abuja si trova invece nel centro del paese e secondo alcuni osservatori potrebbe indicare un’estensione delle attività terroristiche dell’organizzazione in nuove aree.

Il governo della Nigeria ha annunciato che intensificherà la misure di sicurezza per proteggere la popolazione, ma dichiarazioni di questo tipo erano state già fatte in passato senza particolari risultati. Tra il 7 e il 9 maggio ad Abuja si terrà il prossimo incontro del World Economic Forum, la fondazione senza fini di lucro che si occupa di economia, salute e ambiente. Tra gli ospiti ci dovrebbe essere anche il primo ministro cinese, Li Keqiang.

La Nigeria è da poco diventata il paese con la più grande economia del continente africano, ma fatica a mantenere la sicurezza sul proprio territorio. Due settimane fa un gruppo di miliziani armati ha rapito circa 230 ragazze tra i 15 e i 18 anni da una scuola della città di Chibok, nel nord-est del paese. Quaranta sono riuscite a scappare e a mettersi in salvo, ma delle altre ragazze non ci sono più notizie e si pensa siano tenute prigioniere, in condizione di schiavitù, o che siano state vendute come spose.

Si stima che dall’inizio del 2014 almeno 1.500 persone siano state uccise dai miliziani di Boko Haram nelle aree orientali della Nigeria. Prima dello scorso 14 aprile, ad Abuja non c’erano più stati attentati da due anni.