La mappa del reddito in Italia

Comune per comune, dove si guadagna di più e dove meno secondo i dati del ministero dell'Economia

Utilizzando i dati forniti dal ministero dell’Economia e delle Finanze sulle denunce dei redditi IRPEF 2012, l’ingegnere informatico e analista di dati Franco Morelli ha realizzato un’interessante mappa interattiva del reddito degli italiani, comune per comune. La mappa mostra efficacemente la distribuzione del reddito sul territorio nazionale, con marcate differenze soprattutto tra nord e sud Italia. I dati, su lavoro dipendente e autonomo, sono basati sul reddito dichiarato e ci possono quindi essere diversi scompensi, per i noti e diffusi fenomeni di evasione fiscale.

Ho elaborato il dataset per capire come è distribuita la ricchezza nazionale sul territorio e per farlo ho generato una mappa choropleth che mostra in gradazioni di rosso i redditi pro-capite annuali inferiori alla media nazionale (che si attesta intorno ai 20.000 Euro annui ) e in gradazioni di verde i redditi superiori alla media.

Il risultato, ottenuto utilizzando QGis e TileMill, è un mosaico che evidenzia chiaramente la disparità tra Nord e Sud e la maggiore ricchezza di Milano e Roma e dei capoluoghi. Esplorando la mappa interattiva con il mouse e usando lo zoom si possono indagare i luoghi più ricchi o più poveri del paese e le isole ‘felici’ o ‘infelici’ che si differenziano dai vicni. Al Nord per esempio risalta la relativa ‘povertà’ di molte aree alpine, della zona a Sud di Piacenza e della pianura ferrarese e rovigotta. A Sud, in mezzo al rosso preponderance si evdenziano zone relativamente più benestanti vicino alle coste oltre che intorno ai capoluoghi.

Le disuguaglianze di reddito
Oltre alle diguguaglianze territoriali che si notano nella mappa esistono anche disuguaglianze nella distribuzione delle ricchezza all’interno dello stesso Comune. Esistono luoghi in cui la ricchezza totale di pochi è molto più alta della ricchezza totale di una moltitudine di persone. L’Italia nel panorama europeo è fanalino di coda per quanto riguarda la disuguaglianza di reddito. Per misurare la disuguale distribuzione della ricchezza si usa l’indice di Gini , un numero compreso tra 0 e 1 che più e grande e più manifesta una concentrazione di ricchezza nelle mani di pochi. Se l’indice di Gini è 0 allora la ricchezza è distribuita in modo uguale a tutte le persone, se è uguale a 1 allora è il caso limite in cui una persona ha tutto e gli altri non hanno niente. Uno dei mezzi che i governi hanno per calmierare le disuguaglianza, le quali possono tradursi in importanti problemi sociali e di sostenibilità economica, è l’imposizione fiscale progressiva (non ultimo il decreto IRPEF dell’attuale governo Renzi)

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