17 nuovi casi di MERS in Arabia Saudita

81 persone sono morte negli ultimi mesi per la "sindrome respiratoria mediorientale" e il ministro della Salute si è dimesso

Lunedì 21 aprile il governo dell’Arabia Saudita ha annunciato che nel paese sono stati registrati 17 nuovi casi di “sindrome respiratoria mediorientale” (MERS). Il virus che la causa è un lontano parente della SARS, una forma atipica di polmonite scoperta per la prima volta nel novembre del 2002 nel Guangdong in Cina. Negli ultimi mesi i casi di MERS in Arabia Saudita sono stati 261, e 81 persone sono morte a causa delle complicazioni portate dalla malattia. In una settimana, i pazienti contagiati dalla MERS sono aumentati di un terzo. Sette dei 17 nuovi casi sono stati rilevati a Gedda, la seconda città più grande dell’Arabia Saudita sul Mar Rosso.

Il re Abdullah ha annunciato di avere sostituito il ministro della Salute, assecondando le inquietudini della popolazione, che da mesi chiede misure più incisive da parte del governo per contenere i contagi. Non è ancora del tutto chiaro che cosa abbia determinato l’aumento dell’ultima settimana, ma una spiegazione potrebbe essere data da una certa stagionalità della malattia, già riscontrata tra aprile e maggio dello scorso anno.

Per ora il governo dell’Arabia Saudita dice di avere la situazione sotto controllo e che il numero di casi registrati non è tale da poter parlare di epidemia vera e propria.