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  • Venerdì 18 aprile 2014

Le ultime sul traghetto affondato in Corea

Il capitano della nave è stato arrestato, pare non fosse al comando al momento dell'incidente; si cercano ancora 268 passeggeri e 28 sono morti

Aggiornamento delle 22:20
Nelle prime ore di sabato 19 aprile (la sera del 18 aprile in Italia), il capitano della nave sudcoreana affondata è stato arrestato. Secondo l’agenzia di stampa della Corea del Sud Yonhap, è accusato di negligenza e di avere violato diverse leggi marittime. Il capitano, che si chiama Lee Jun-seok ha 68 anni e secondo alcune versioni non sarebbe stato presente nella cabina di comando al momento dell’incidente della nave: al suo posto c’era il terzo ufficiale di 26 anni. La procura che indaga sull’affondamento ha chiesto l’arresto per altri due membri dell’equipaggio.

Aggiornamento delle 12:50
La procura che sta indagando sull’affondamento della nave Sewol ha chiesto ai giudici competenti di emettere un mandato di arresto per il capitano dell’imbarcazione e per altri due ufficiali che si trovavano con lui a bordo.

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Da due giorni, al largo delle coste meridionali della Corea del Sud, centinaia di persone tra soccorritori e soldati dell’esercito sono al lavoro nel tratto di mare dove mercoledì 16 aprile è affondata la nave Sewol che trasportava 475 persone, la maggior parte studenti di una scuola superiore in gita. Nelle prime ore dopo l’incidente sono state messe in salvo 179 persone, ma ci sono ancora 268 passeggeri dispersi e a distanza di 48 ore dall’affondamento appare sempre più improbabile che si possano trovare ancora vivi. Il numero ufficiale dei morti nel naufragio della Sewol è per ora fermo a 28. L’affondamento è avvenuto mentre l’imbarcazione era in viaggio dal porto nord-occidentale di Incheon verso l’isola di Jeju, che si trova nel sud, oltre la penisola coreana.

Grazie alle migliori condizioni atmosferiche, nelle ultime ore alcune squadre di sommozzatori sono riuscite a entrare nello scafo della nave. La loro speranza è che si siano formate bolle d’aria all’interno della Sewol, ora capovolta, offrendo la possibilità ad alcuni passeggeri di sopravvivere. Le immersioni sono complicate dalle forti correnti marine, che alzano il fondale fangoso rendendo l’acqua molto torbida e riducendo quindi la visibilità. I soccorritori hanno pompato aria all’interno della nave per evitare che la nave sprofondasse ulteriormente, ma l’iniziativa è servita a poco.

Nella zona sono arrivate tre navi dotate di gru, che saranno utilizzate nelle prossime ore per recuperare la nave, o per lo meno spostarla in un punto in cui le correnti marine sono meno forti. I soccorritori non vogliono comunque spostare il relitto fino a quando non saranno state completate le ricerche dei dispersi, lo spostamento potrebbe infatti essere dannoso per eventuali sopravvissuti. Alcuni droni sottomarini sono stati portati nella zona per effettuare ricognizioni intorno alla Sewol.

A map locating where the South Korean ferry, Sewol capsized.

A due giorni dall’incidente non è ancora chiaro che cosa abbia determinato l’affondamento della nave. La polizia e la magistratura sudcoreane hanno avviato una serie di indagini nei confronti dei membri dell’equipaggio. Al momento dell’incidente, forse dovuto a un impatto della nave contro uno scoglio, non risulta che il capitano della Sewol si trovasse in sala di comando. Al timone c’era il suo terzo ufficiale di 26 anni e si sta cercando di capire per quale motivo il capitano avesse abbandonato il comando. Per ora i membri dell’equipaggio hanno dato versioni discordanti su come sono andate le cose a bordo prima e durante l’incidente che ha determinato l’affondamento della nave.

Da un giorno circolano informazioni, per ora non confermate definitivamente dalle autorità che indagano, secondo cui il capitano Lee Jun-seok avrebbe abbandonato la nave poco dopo l’incidente, quando c’erano ancora centinaia di persone a bordo. La legge obbliga il più alto in grado a rimanere sulla propria nave, in caso di naufragio, almeno fino alla sua completa evacuazione. Alcuni passeggeri sopravvissuti all’affondamento hanno criticato duramente Lee, perché mentre la nave iniziava ad imbarcare acqua e a inclinarsi su un lato avrebbe invitato le persone a bordo a rimanere ai loro posti, cosa che ha rallentato le operazioni di salvataggio. Il capitano Lee potrebbe essere sottoposto a custodia cautelare nelle prossime ore.

Stando alle ricostruzioni, poco prima dell’incidente, la Sewol avrebbe cambiato lievemente rotta e non è ancora chiaro per quale motivo. Un’ipotesi oltre a quella dell’impatto con uno scoglio è che parte del proprio carico fosse male assicurato e si sia spostato da un lato della nave, rendendo meno stabile la navigazione. Oltre ai passeggeri, l’imbarcazione trasportava alcune decine di container e diverse automobili. La nave si sarebbe inclinata su un lato e avrebbe iniziato a imbarcare acqua fino ad affondare.

I familiari delle persone a bordo hanno criticato duramente il governo e i responsabili dei soccorsi per come hanno gestito le ricerche in mare dei dispersi nelle prime ore dopo l’incidente. Le autorità hanno impiegato quasi 24 ore prima di avere un quadro preciso della situazione, cambiando di continuo le stime dei passeggeri a bordo e delle persone disperse. L’incidente alla Sewol potrebbe essere il più grave degli ultimi venti anni nella Corea del Sud. Nel 1993 un battello affondò causando la morte di 292 persone.