50 anni da Ford Mustang

Storia, foto, e molti dei film di cui è stata protagonista una delle automobili più popolari della storia, che fu presentata il 17 aprile 1964 a New York

This is the Ford Mustang II, expected to go into production next year as the Ford Thunderbolt, seen 1963. (AP Photo)
This is the Ford Mustang II, expected to go into production next year as the Ford Thunderbolt, seen 1963. (AP Photo)

Giovedì 17 aprile 2014 sono cinquant’anni dalla presentazione della prima Ford Mustang, che sarebbe diventata una delle più celebri automobili americane, che – pur essendo prevalentemente destinata al mercato interno – fin dagli anni Sessanta divenne molto familiare anche in Europa grazie al principale veicolo storico di tendenze e costumi americani: il cinema (ma ci arriviamo, alla fine). Gran parte di quelli che immaginano la tipica macchina sportiva americana di quegli anni – veloce, con quella linea lì, e in bilico tra lo stupendo e il pacchiano – pensa solitamente o a una Ford Mustang, o a una Dodge Challenger, o a una Chevrolet Camaro o Corvette, tutte macchine tecnicamente diverse ma molto simili quantomeno per un aspetto: ebbero grandissima popolarità negli anni Sessanta e Settanta, e hanno trovato molti cultori anche nelle generazioni nate dopo.

La prima Ford Mustang
Era il 17 aprile 1964 quando la Mustang fu presentata all’Esposizione Universale di New York, in diretta televisiva su tre canali americani, ma il primo prototipo risaliva a due anni prima, quando Lee Iacocca – allora vicepresidente della Ford – commissionò a un team speciale la costruzione di un’auto che potesse contrastare il successo della Chevrolet Corvair, una berlina costruita a partire dal 1960. Quel prototipo di Mustang debuttò il 7 ottobre 1962 nel Gran Premio degli Stati Uniti a Watkins Glen: il nome fu scelto da John Najjar, capo designer di Ford, che volle riprendere il nome dell’aereo da combattimento North American P-51 Mustang. La prima Mustang costava intorno ai 2 mila e trecento dollari, e fu da subito un grandissimo successo: Ford ricevette 22 mila ordini già nel primo giorno; nel primo anno di produzione ne vendette più di 400 mila, e in meno di due anni superò il milione di auto vendute.

Le serie successive
Chiaramente, a causa dei numerosi restyling dei decenni seguenti (siamo alla quinta serie, finora), non sarebbe così facile – specialmente per i non impallinati di macchine sportive – rintracciare a occhio, nelle produzioni, la stessa linea originale della Mustang del 1964, anche a causa di una crescente competizione che negli anni ha generato una certa omologazione nei prodotti di aziende concorrenti. Una delle prime principali modifiche – in questo caso, non estetiche –  nelle produzioni immediatamente successive a quelle degli anni Sessanta, fu nel 1973 la diminuzione della potenza del motore, dovuta alle nuove norme sul contenimento delle emissioni dei gas di scarico: proprio a causa di quel depotenziamento del motore, quella non fu una serie di grande successo come lo era stata la prima.

Nel 1978 Iacocca, tra i maggiori responsabili della prima serie, fu licenziato da Henry Ford e passò alla Chrysler, ma neppure la terza serie – prodotta senza Iacocca, dal 1979 al 1993 – riuscì a ottenere lo stesso successo della prima. La produzione della quarta serie fu avviata nel 1994: un restyling importante nel 1999 non riuscì comunque a incrementare significativamente le vendite, e ci volle il 2005 – con l’inizio della produzione della quinta serie – perché la Mustang tornasse nelle liste delle macchine più vendute e apprezzate (forse, secondo diversi osservatori, anche per via del fatto che riprendeva in modo più marcato le linee della prima Mustang).

Una Mustang in ascensore, a pezzi
La sesta serie è stata annunciata e presentata il 5 dicembre scorso, e le macchine saranno in vendita – anche in Europa e in Asia – a partire dal 2015. In occasione del cinquantesimo anniversario, Ford ha anche presentato un modello in vendita in edizione limitata (1964 esemplari) riproponendo a New York la stessa trovata pubblicitaria usata per promuovere il primo modello di Mustang nel 1964: ha smontato la macchina da esposizione in pezzi che potessero entrare nell’ascensore dell’Empire State Building, e ha riassemblato tutto all’86esimo piano, il piano panoramico. «Allora bastò dividere la macchina in 4 pezzi, ma stavolta abbiamo dovuto farla in 6 perché entrasse  nell’ascensore», ha detto George Samulski, manager della Ford.

I film con le Mustang
La Ford Mustang è stata negli anni anche una presenza più o meno costante in decine di film americani noti o molto noti, ed è anche certamente dovuta a questo la popolarità raggiunta tra il pubblico europeo, anche tra i non fanatici di macchine sportive. Le altre due macchine americane “da film” – sempre di quegli anni lì – sono principalmente la Chevrolet Camaro e la Dodge Challenger, prodotta a partire dalla fine degli anni Cinquanta (e protagonista di almeno un road movie amatissimo dai cultori del genere: Punto Zero, diretto da Richard C. Sarafian nel 1971).

In Missione Goldfinger – il terzo film della serie dell’agente 007, diretto da Guy Hamilton nel 1964 – James Bond, interpretato da Sean Connery, non guida una Ford Mustang bensì una Aston Martin DB5, come noto; però, a un certo punto del film, è la Bond-girl di turno, Tania Mallet, a guidare una Mustang (una della prima serie, la cosiddetta 1964 ½, quelle uscite prima del 1965). Fu il primo film noto con una Ford Mustang, la cui produzione era cominciata appena 8 mesi prima dell’uscita del film.

Un altro dei film più citati – uscito in piena produzione della prima serie di Mustang – è Bullitt, diretto da Peter Yates nel 1968, in cui Steve McQueen interpreta l’ispettore Bullitt, appunto, e a un certo punto del film – alla guida di una Ford Mustang GT 390 Fastback – si mette all’inseguimento di due sgherri che guidano una Dodge Charger 500 (rivali!). È una sequenza lunghissima, divenuta leggendaria, e si racconta che Steve McQueen la girò senza controfigura. Nel 2001 la Ford produsse persino una versione dedicata al film, la Mustang GT Bullitt.

C’è anche una Ford Mustang – una “Mach I” del 1972 – tra le numerose macchine degli anni Sessanta e Settanta guidate dai protagonisti di Grindhouse – A prova di morte, un film diretto da Quentin Tarantino nel 2007, e che è per certi versi un omaggio a quelle vecchie macchine, oltre che ai vecchi film con quelle macchine (lo stesso Tarantino citò Punto Zero di Sarafian come una delle sue fonti di ispirazione).

In Drive – uno dei film di successo più noti e apprezzati di Nicolas Winding Refn, del 2011 – il taciturno protagonista del film, dopo una rapina andata male, si ritrova inseguito da una Chrysler 300: lui – che di mestiere fa il pilota e lo stuntman – guida una Ford Mustang GT dell’ultima serie, la quinta, e alla fine di un inseguimento pazzesco riesce a seminare i nemici a bordo della Chrysler.

Nelle strade deserte di Io sono Leggenda – quel film ambientato in una realtà “post-apocalittica”, come dicono quelli, in cui non è rimasto quasi più nessuno a parte Will Smith e gli zombi – il protagonista guida una Ford Mustang GT 500 Shelby, un altro modello della quinta – e a oggi ultima – serie della Mustang (non è il suo Suv d’ordinanza, chiaramente: è quella con cui va a caccia di selvaggina).

Un’altra Ford Mustang GT 500 Shelby, ma del 1967, è tra le macchine che compaiono in un inseguimento notevole di Fuori in 60 secondi, quel film del 2000 (remake di un originale del 1974) in cui Nicholas Cage deve rubare cinquanta macchine in un giorno. Nel film, quella Shelby GT 500 si chiama Eleanor ed è la più desiderata di tutte.