• Sport
  • Giovedì 17 aprile 2014

Come gioca il Benfica

Cioè l'avversaria della Juventus nella semifinale di Europa League: la squadra più forte che poteva incontrare, secondo l'Ultimo Uomo

Benfica's Paraguayan forward Oscar Cardozo celebrates after scoring against Otelul Galati during their UEFA Champions League, Group C, football match at the Luz Stadium in Lisbon on December 7, 2011. AFP PHOTO / PATRICIA DE MELO MOREIRA (Photo credit should read PATRICIA DE MELO MOREIRA/AFP/Getty Images)
Benfica's Paraguayan forward Oscar Cardozo celebrates after scoring against Otelul Galati during their UEFA Champions League, Group C, football match at the Luz Stadium in Lisbon on December 7, 2011. AFP PHOTO / PATRICIA DE MELO MOREIRA (Photo credit should read PATRICIA DE MELO MOREIRA/AFP/Getty Images)

La rivista online Ultimo Uomo ha pubblicato una guida alle semifinali di Europa League, il torneo europeo minore per club, dedicando molto spazio soprattutto al Benfica: cioè l’avversario della Juventus, che ai quarti di finale ha eliminato il Lione ed è l’unica squadra italiana ancora in gara fra Europa League e Champions League. Secondo l’Ultimo Uomo è un peccato che già in semifinale si affrontino le due squadre più forti, cioè Juventus e Benfica, che da mesi venivano considerate fra le favorite per vincere il torneo: la Juventus ha vinto gli ultimi due scudetti ed è la squadra più forte in Italia, mentre il Benfica nel campionato portoghese è primo con sette punti di vantaggio a tre giornate dalla fine ed è allenato da cinque anni dallo stesso allenatore, Jorge Jesus, con ottimi risultati. L’altra semifinale sarà giocata fra due squadre spagnole, il Siviglia e il Valencia. L’andata delle due partite si giocherà il 24 aprile, e il ritorno l’1 maggio, mentre la finale è in programma per il 14 maggio a Torino.

«Mentre voi siete in pizzeria con gli amici o magari al cinema in buona compagnia, su qualche campo europeo ci sono rimonte epocali, maledizioni, dolorosi fallimenti.
Quell’altrove speciale ma un po’ nascosto è l’Europa League: un ibrido di successo.
Nel tennis si dice che l’importanza di un torneo dipende dai nomi dei vincitori nell’albo d’oro. L’Europa League, vista così, è un torneo di rilievo: dal 2009, anno di avvio dell’attuale format e della nuova denominazione, a sollevare la coppa sono stati Atletico Madrid (2 volte), Chelsea e Porto. E se tutto questo non vi basta, spero almeno che il vostro film del giovedì sia molto divertente.»

Questo è ciò che scriverei se lavorassi per l’UEFA.

La realtà è che quest’anno l’Europa League ci riguarda da vicino: c’è la Juventus in semifinale, e la finale si giocherà a Torino. Non possiamo far finta di niente, ecco. Tutti dovremmo guardare almeno una partita dell’Europa League, anche se l’inno della competizione è ridicolo.

L’AVVERSARIO DELLA JUVE: IL BENFICA
Se credete alle maledizioni, questo turno non dovrebbe creare troppi problemi alla Juventus.
Nel 1962, dopo aver vinto due Coppe dei Campioni consecutive con il Benfica, l’allenatore dell’epoca, Béla Guttmann, chiese ai dirigenti un aumento di stipendio, che gli venne negato. Lasciò il club e disse che il Benfica non sarebbe mai più stato campione d’Europa per 100 anni. Da quel momento, il club portoghese ha disputato 5 finali di Coppa dei Campioni, perdendole; e due finali di Coppa Uefa/Europa League, senza successo.

Se invece non ci credete, sappiate che il Benfica è ritornata una squadra di livello internazionale, dopo un periodo di brutte figure, ormai dal 2009, da quando cioè sulla panchina siede Jorge Jesus: eliminata ai quarti di finale (2009-2010) e in semifinale (2010-2011) di Europa League; ai quarti di finale di Champions League (2011-2012); sconfitta in finale nell’ultima edizione dell’Europa League, contro il Chelsea (2012-2013). Nel frattempo, Jorge Jesus ha lanciato una serie di giocatori poi ceduti ai migliori club d’Europa: Di Maria e Fábio Coentrão (Real Madrid), David Luiz, Ramires e Matić (Chelsea), Javi Garcia (Manchester City), Witsel (Zenit St. Pietroburgo), per la modica cifra di circa 200 milioni di euro incassati.

Nonostante queste cessioni, Jorge Jesus qualche trofeo è riuscito a conquistarlo: tre coppe del Portogallo e un campionato. La scorsa stagione avrebbe potuto essere quella della gloria eterna, ma il Benfica perse sciaguratamente tutte le competizioni all’ultimo respiro. Insomma, non è la maledizione, ma una questione di tenuta mentale, il classico braccino corto del tennista.

Quest’anno però il Benfica ha la vittoria del campionato in tasca (7 punti di vantaggio a 3 giornate dalla fine) ed è in semifinale della coppa nazionale, oltre che dell’Europa League. Si tratta di una squadra solida: imbattuta da novembre (sconfitta 1-0 contro l’Olympiakos in Champions League, una partita nella quale il Benfica stabilì probabilmente il record di occasioni da gol sprecate), non perde in casa in competizioni europee da 11 partite ed è uscita dalla Champions League nonostante abbia fatto 10 punti. In campionato ha il miglior attacco (54 gol) e la miglior difesa (15 gol); non fa differenza tra partite in casa e in trasferta (i suoi 70 punti sono divisi esattamente a metà). Ma come gioca il Benfica?

(Continua a leggere sull’Ultimo Uomo)