Cosa succede oggi a Berlusconi

Breve guida alla giornata in cui si deciderà come l'ex PresdelCons vivrà i prossimi 12 mesi

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse
06-03-2014 Roma
Politica
Presentazione del libro: 'Il sangue di Abele, vivi per testimoniare' di Pllumi Zef e a cura di Keda Kaceli, presso la sala Zuccari del Senato con Silvio Berlusconi
Nella foto Silvio Belusconi

Photo Fabio Cimaglia / LaPresse
06-03-2014 Rome (Italy)
Politic
Presentation of the book: 'Il sangue di Abele, vivi per testimoniare' by Pllumi Zef and edited by Keda Kaceli, at the hall of the Senate Zuccari with Silvio Berlusconi
In the photo Silvio Berlusconi
Foto Fabio Cimaglia / LaPresse 06-03-2014 Roma Politica Presentazione del libro: 'Il sangue di Abele, vivi per testimoniare' di Pllumi Zef e a cura di Keda Kaceli, presso la sala Zuccari del Senato con Silvio Berlusconi Nella foto Silvio Belusconi Photo Fabio Cimaglia / LaPresse 06-03-2014 Rome (Italy) Politic Presentation of the book: 'Il sangue di Abele, vivi per testimoniare' by Pllumi Zef and edited by Keda Kaceli, at the hall of the Senate Zuccari with Silvio Berlusconi In the photo Silvio Berlusconi

Oggi intorno alle ore 17 il Tribunale di sorveglianza di Milano esaminerà la richiesta di Silvio Berlusconi di affidamento in prova ai servizi sociali. Il primo agosto del 2013 Berlusconi era stato condannato in via definitiva a 4 anni di reclusione per evasione fiscale nell’ambito del processo Mediaset: tre anni erano stati cancellati grazie all’indulto del 2006. All’ex presidente del Consiglio resta dunque da scontare solamente un anno.

La legge n.251 del 5 dicembre 2005 – la “legge ex Cirielli”, chiamata anche “legge salva-Previti” – stabilisce che nel caso in cui la persona condannata abbia compiuto 70 anni al momento dell’inizio dell’esecuzione della pena – Berlusconi ne ha 77 – questa possa essere scontata nella propria abitazione o in un altro luogo pubblico di cura, assistenza e accoglienza. Oltre alla detenzione domiciliare i condannati a una pena inferiore ai tre anni possono chiedere l’affidamento ai servizi sociali, come ha fatto Berlusconi.

Quando e chi?
Nel pomeriggio di oggi il Tribunale di sorveglianza dovrà occuparsi delle richieste di altri 58 condannati, prima di prendere in esame il caso Berlusconi. Chiusa l’udienza, sono previsti cinque giorni di tempo per depositare la decisione, ma il termine non è tassativo. A decidere sull’esecuzione della pena saranno due magistrati e due consulenti esterni e cioè: il presidente del tribunale di sorveglianza, Pasquale Nobile De Santis, il giudice relatore Beatrice Crosti, un’esperta in criminologia, Silvia Guidali, e una sociologa, Federica Brunelli.

All’udienza sarà presente un rappresentante della procura generale, Antonio Lamanna, e i due avvocati difensori di Berlusconi Niccolò Ghedini e Franco Coppi. C’è anche la possibilità che Berlusconi stesso partecipi e chieda di poter parlare. Il verdetto potrebbe essere impugnato in Cassazione.

Servizi sociali o arresti domiciliari
Berlusconi ha chiesto l’affidamento ai servizi sociali. Sembra abbastanza scontato che il tribunale accoglierà la richiesta (Berlusconi ha 77 anni e risulta incensurato): l’udienza dovrebbe dunque stabilire soprattutto quali obblighi e quali divieti dovranno essere rispettati. La pena, inoltre, avrà durata solo formale di 12 mesi: saranno nella realtà poco più di 10 perché è previsto, come per buona parte dei condannati, il meccanismo della “liberazione anticipata” che prevede uno sconto finale della pena di un mese e mezzo.

Contestualmente all’avvio dell’affido ai servizi sociali, Berlusconi dovrà rispettare alcune limitazioni come il divieto di uscire di casa tra le 23 e le 6 del mattino (salvo permessi accordati di volta in volta), l’impossibilità di fare viaggi all’estero (Berlusconi ha già subìto il ritiro del passaporto) e il divieto di uscire dalla regione in cui presta servizio salvo per particolari necessità, da documentare e sottoporre al magistrato competente. Tra le restrizioni c’è anche il divieto di frequentare persone pregiudicate e l’obbligo di tenersi periodicamente in contatto con l’assistente sociale che gli è stato assegnato.

I giudici potrebbero però decidere gli arresti domiciliari, una misura destinata a chi è ritenuto socialmente pericoloso e che prevede limiti molto più rigidi: Berlusconi non potrebbe uscire di casa, altrimenti commetterebbe il reato di evasione, e dovrebbe farsi autorizzare ogni incontro e colloquio con estranei, che non siano i suoi familiari, avvocati o conviventi.

Dove?
Gli assistenti sociali dell’Ufficio esecuzioni pene esterne avevano previsto per Silvio Berlusconi un impegno settimanale presso un centro di cura per anziani e disabili vicino ad Arcore. In un documento di dieci pagine consegnato lunedì pomeriggio, gli avvocati di Berlusconi hanno però proposto una soluzione alternativa chiedendo che Berlusconi venga affidato a un «centro terapeutico ospedalizzato» per disabili mentali e fisici, persone su cui sviluppare «nuovi stimoli».