Il punto su Ebola

Mappa e informazioni aggiornate sulla diffusione in Africa del virus che ha ucciso finora 117 persone

Ebola, un virus estremamente aggressivo e pericoloso per l’uomo, ha causato dalla metà di marzo un’epidemia in Guinea, nell’Africa occidentale, che è stata definita la più estesa degli ultimi sette anni: finora sono morte 101 persone su 157 casi riscontrati. Dalla Guinea il virus sembra inoltre essere arrivato anche a sud, in Liberia, dove sono stati confermati 10 morti e 21 contagi. Il ceppo virale che si sta diffondendo in Guinea è lo “Zaire ebolavirus” (ZEBOV), quello con il più alto tasso di mortalità mai riscontrato. È stato la causa della morte di quasi 300 persone nella seconda metà degli anni Settanta e di centinaia di altre persone nelle epidemie degli anni Novanta e dei primi Duemila.

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Il virus Ebola fu identificato per la prima volta nel 1976 quando scoppiarono quasi simultaneamente due epidemie, in Sudan e nello Zaire (l’attuale Repubblica Democratica del Congo). La malattia, per cui non ci sono cure o vaccini, si trasmette attraverso il contatto con il sangue e gli altri fluidi corporei di persone infette: finora non ha causato epidemie su larga scala proprio perché provoca, di solito in breve tempo, la morte dell’organismo che ha infettato, riducendo la possibilità di nuove infezioni. L’Ebola causa febbre, vomito, disturbi intestinali e nei casi più gravi emorragie interne: colpisce il cervello, portando spesso agitazione, confusione e depressione (e nei casi più gravi il coma) e agisce sul sistema circolatorio, provocando numerosi coaguli di sangue. Il suo tasso di mortalità è molto alto e oscilla tra il 50 e l’89 per cento a seconda del ceppo virale: in tutta la sua storia Ebola ha ucciso circa 1.600 persone.