Berlusconi smentisce Brunetta e dice che manterrà la parola data

Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera, aveva annunciato lunedì che se non ci fosse stato un accordo con il PD per approvare definitivamente la legge elettorale entro Pasqua sarebbe “saltato tutto”. In una nota pubblicata sul sito di Forza Italia, Silvio Berlusconi – che ha anche parlato direttamente con Renzi al telefono e che dovrebbe incontrarlo di persona nei prossimi giorni – ha smentito Brunetta, precisato che il patto non è in discussione e che i cambiamenti richiesti da Forza Italia sulla riforma del Senato riguardano sostanzialmente la sua composizione ma non i punti fondamentali della riforma. Il comunicato si intitola: «Forza Italia non si mangia la parola, barra dritta».

«Come ho più volte ribadito, Forza Italia intende rispettare fino in fondo l’accordo stipulato con il Segretario del Pd, Matteo Renzi, relativo alle riforme costituzionali e alla legge elettorale. Le polemiche di questi giorni sul Senato non toccano i patti fondanti riguardo alla non eleggibilità, alla non onerosità e al fatto che il nuovo Senato non voterà la fiducia al Governo, ma hanno riguardato i criteri della composizione, le modalità di indicazione da parte degli enti locali e di altre istituzioni, tutti argomenti sui quali potremmo confrontarci e convergere.

Quanto alla tempistica, è evidente che la prima lettura a palazzo Madama della riforma del Senato è il primo passo di un procedimento che richiede alcuni mesi di tempo e quattro passaggi parlamentari. Sarebbe quindi opportuno che l’approvazione definitiva da parte del Senato della legge elettorale avvenisse anticipatamente rispetto a questa riforma.

Respingo le affermazioni di chi sostiene che ‘prima si dice sì alle riforme, poi ci si rimangia la parola, quindi si lanciano ultimatum’. Forza Italia non si rimangia alcunché e mantiene dritta la barra in direzione delle necessarie riforme per la modernizzazione del Paese. Sono sicuro che in un prossimo incontro con il Presidente Renzi sarà possibile mettere a punto le procedure e i dettagli per la modifica del Senato e per i tempi dei percorsi parlamentari, che non facevano parte dell’accordo».