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  • Mercoledì 2 aprile 2014

La punizione della Fifa al Barcellona

Non potrà comprare o vendere giocatori fino a giugno 2015, per avere violato le regole FIFA sul trasferimento di calciatori con meno di 18 anni

during the UEFA Champions League Quarter Final first leg match between FC Barcelona and Club Atletico de Madrid at Camp Nou on April 1, 2014 in Barcelona, Spain.
during the UEFA Champions League Quarter Final first leg match between FC Barcelona and Club Atletico de Madrid at Camp Nou on April 1, 2014 in Barcelona, Spain.

Mercoledì la FIFA, l’organizzazione che coordina il calcio mondiale, ha annunciato la sua decisione di bloccare fino al giugno 2015 il mercato del Barcellona, una delle squadre di calcio più forti e più titolate al mondo: in pratica il Barcellona non potrà né vendere né acquistare giocatori per le prossime due sessioni di mercato, e dovrà pagare anche 450mila franchi svizzeri di multa (370mila euro). Secondo la FIFA il Barcellona non ha rispettato le regole in vigore riguardo all’acquisto di giocatori con meno di 18 anni: si tratterebbe di 10 calciatori trasferiti al Barcellona tra il 2009 e il 2013 (la loro identità non è stata diffusa, anche se diversi siti di news parlano tra gli altri di calciatori provenienti dalla Corea del Sud). La FIFA ha sanzionato anche la RFEF (Real Federation Española de Futbol, la Federcalcio spagnola) con una multa di 410 mila euro.

Secondo la FIFA il Barcellona ha violato l’articolo 19 del regolamento sui trasferimenti, che prevede che solo i giocatori con almeno 18 anni compiuti possano essere comprati da una squadra di un paese diverso dal loro. All’articolo 19 ci sono comunque tre eccezioni, che permettono il trasferimento di un calciatore con meno di 18 anni: la prima riguarda il caso in cui i genitori si sono trasferiti in un paese diverso dal loro per ragioni che non riguardano il calcio; la seconda si riferisce ai calciatori tra i 16 e i 18 anni il cui trasferimento avviene all’interno dell’Unione Europea o dello Spazio economico europeo; la terza include i casi in cui il giocatore risieda entro i 50 chilometri dalla frontiera e la sede della squadra si trovi nel raggio di 50 chilometri dall’altro lato del confine.

Secondo la FIFA le violazioni del regolamento da parte del Barcellona sarebbero “gravi”. In una dichiarazione diffusa dalla FIFA si legge: «Sulla base di queste analisi, la commissione ha concluso che “l’interesse nel proteggere lo sviluppo sano e appropriato del minore come insieme debba prevalere sugli interessi sportivi». Il Barcellona potrebbe fare appello contro la decisione della FIFA attraverso la corte di arbitrato dello sport, ma i trasferimenti già in programma potrebbero rimanere bloccati. Uno di quelli di cui si è parlato di più negli ultimi mesi riguarda la sostituzione del portiere Victor Valdés (in scadenza di contratto a giugno) con Marc-André ter Stergen del Borussia Mönchengladbach; inoltre potrebbe rimanere incompiuto anche l’acquisto del 17enne croato Alen Halilovic, centrocampista della Dinamo Zagabria e considerato uno dei giocatori più promettenti del calcio europeo.

La decisione della FIFA è solo l’ultimo di una serie di guai che sta passando il Barcellona nel corso dell’ultima stagione. All’inizio di quest’anno la dirigenza è stata accusata dalle autorità spagnole di avere evaso le tasse nel pagamento per l’acquisto del brasiliano Neymar dal Santos: nonostante il Barcellona si sia offerto di pagare un “contributo volontario” di 13,5 milioni di euro al fisco spagnolo, è ancora in corso un’indagine per chiarire l’entità e i responsabili dell’illecito. Le indagini sul caso relativo al trasferimento di Neymar avevano anche portato l’allora presidente del Barcellona, Sandro Rosell, a dimettersi dal suo incarico.