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  • Lunedì 17 marzo 2014

Un premio Pulitzer in Crimea

Il reportage del fotografo spagnolo Manu Brabo, tra seggi, cosacchi, tatari e centrini

Cosacchi a Simferopoli, Ucraina, 8 marzo 2014 (AP Photo/Manu Brabo)
Cosacchi a Simferopoli, Ucraina, 8 marzo 2014 (AP Photo/Manu Brabo)

Il fotografo spagnolo Manu Brabo ha raccontato, in un reportage fotografico per Associated Press, la Crimea durante i giorni del referendum sull’annessione alla Russia: insieme alle immagini ai seggi, ci sono le facce dei nazionalisti serbi a Sebastopoli, i Cosacchi a Simferopoli e i tatari – cioè una minoranza etnica di religione musulmana – di Bachčysaraj, una delle città della Crimea in cui sono più presenti.

Manu Brabo è nato a Saragozza, in Spagna, nel 1981. Dopo aver studiato fotografia a Oviedo, si è trasferito a Madrid dove ha studiato giornalismo all’università. Ha iniziato a lavorare come fotografo freelance e ha raccontato guerre, rivolte, disastri naturali in molti paesi del mondo, tra cui Haiti, Honduras, Bolivia, Egitto, Libia e Siria. Il 5 aprile 2011 venne rapito in Libia dove si trovava per raccontare la guerra civile, e venne liberato il 18 maggio dello stesso anno. Ha vinto il premio Pulitzer nella categoria Breaking News Photography insieme ai colleghi di Associated Press Rodrigo Abd, Narciso Contreras, Khalil Hamra e Muhammed Muheisen per la copertura della guerra in Siria. Le sue foto si trovano anche sul suo sito e su Twitter.